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mercoledì 21 settembre 2011

CONCERTO DEL CELEBRE PIANISTA RAMIN BAHRAMI A CAGLI - 24.09.11

TEATRO COMUNALE DI CAGLI
24 settembre 2011, ore 21:15


Nella giornata inaugurale della mostra “Mirko. Nel tempo e nel mito”

concerto per pianoforte del maestro

RAMIN BAHRAMI


Programma
JOHANN SEBASTIAN BACH (1685-1750)

Suite Inglese n. 1 in la maggiore, BWV 806
Prélude
Allemande
Courante I et II avec deux Doubles
Sarabande
Bourrée I et II
Gigue

Suite Inglese n. 2 in la minore, BWV 807
Prélude
Allemande
Courante
Sarabande et les agréments de la même Sarabande
Bourrée I et II
Gigue

[intervallo]

Suite Inglese n. 4 in fa maggiore, BWV 809
Prélude
Allemande
Courante
Sarabande
Menuet I et II
Gigue


Suite Inglese n. 6 in re minore, BWV 811
Prélude
Allemande
Courante
Sarabande
Gavotte I et II
Gigue

Ramin Bahrami, pianoforte

Ingresso con biglietto
Prevendita da venerdì 23 settembre
Platea € 15,00, palchi €10,00, loggione € 5,00





RAMIN BAHRAMI, pianoforte

Ramin Bahrami è ormai considerato internazionalmente tra i più interessanti interpreti bachiani viventi.

Nel maggio 2009 debutta alla Gewandhaus di Lipsia, invitato da Riccardo Chailly a suonare con la Gewandhausorchester due dei più celebri Concerti di Bach. La critica tedesca scriverà il giorno dopo: “un mago del suono, un poeta della tastiera… artista straordinario che ha il coraggio di affrontare Bach su una via veramente personale…”(Leipziger Volkszeitung).
Altri importanti appuntamenti riempiono l’agenda di Bahrami in tutta la stagione 2009/10: suona al festival “Piano aux Jacobins” di Toulose, quindi in Finlandia e Estonia con Andres Mustonen (con la Tallinn Chamber Orchestra nella Serata d’apertura del Tallinn Baroque Music Festival) e in solo recital; in febbraio debutta con successo a Parigi con le Variazioni Goldberg e in marzo tiene un applaudito tour con i Festival Strings Lucerne; in maggio un nuovo grande successo con Riccardo Chailly alla Gewandhaus di Lipsia, completando l’integrale dei Concerti bachiani. Tra i prossimi appuntamenti, l’invito a importanti festival pianistici europei (tra cui in Francia a la Roque d’Anthéron e a Uzés) e in oriente (in Cina al Beijing Piano Festival).

Il pianista iraniano, da parte sua, sta portando sempre più in profondità l’originale unione tra il cesellato lavoro interpretativo e la visione europea ma nello stesso tempo orientale della monumentale opera pianistica di Johann Sebastian Bach, che lo caratterizza.

Nel 2009 DECCA Universal pubblicava un box di 6 cd Ramin Bahrami plays Bach, con tutte le registrazioni bachiane del pianista iraniano incise fino a quel momento ed una selezione di esecuzioni dal vivo degli ultimi anni, e nel 2010 un’importante incisione delle Suites francesi. Prima di esse, le Variazioni Goldberg, le 7 Partite e l’Arte della Fuga, pubblicate rispettivamente nel 2004, 2005 e 2007, lanciano Bahrami come caso discografico, e l’incisione dell’Arte della Fuga sale in testa alle classifiche raggiungendo numeri di vendita riservati ai dischi pop e rimanendovi per sette settimane; a ruota, DECCA pubblicava nel 2008 l’album Concerto Italiano, con le opere di Bach dedicate all’Italia (Concerto Italiano, Aria variata nella maniera italiana, Capriccio sulla lontananza del fratello dilettissimo, Quattro Duetti, ecc.) e nel 2009 la prima registrazione su strumento moderno delle Sonate bachiane, ricevendo ancora una volta una calorosa accoglienza e grandi apprezzamenti da parte di critica e pubblico. Altrettanto successo di vendite e di critica ha ottenuto il recente CD «J. S. Bach, 5 Keyboard Concertos» con la Gewandhaus Orchester di Lipsia diretta da Riccardo Chailly.

In sala da concerto, Bahrami si è esibito nelle sedi più prestigiose del panorama musicale italiano. Ha tenuto tour importanti e suonato con grande successo in sale come il Teatro Comunale di Bologna, il Teatro La Fenice di Venezia e soprattutto l’Accademia di Santa Cecilia a Roma, dove è apparso nella prestigiosa rassegna “Solo Piano” accanto a Maurizio Pollini, Grigory Sokolov, Daniel Barenboim, Jean-Yves Thibaudet e Evgeny Kissin e dove, nel marzo 2008, è stato reinvitato a partecipare alla “Maratona Bach” accanto al violoncellista Mario Brunello.
In giugno 2008 la sua apparizione alla Wigmore Hall di Londra, con una grande accoglienza del pubblico.

Nella primavera 2009 ha presentato l’Arte della Fuga al Festival Pianistico Internazionale “Arturo Benedetti Michelangeli” di Brescia e Bergamo, di cui è stato protagonista insieme ad altri nomi celebri del pianoforte quali András Schiff, Lang Lang, Angela Hewitt, Grigory Sokolov, Alexander Lonquich. In settembre è stato invitato ad aprire la Stagione autunnale di Bologna Festival “Il nuovo, l’antico” e a chiudere il Festival Pergolesi Spontini a fianco del violoncellista Umberto Clerici, in un programma dedicato alle Sonate per viola da gamba di Bach ed altri autori che poi ha portato ad Asolo, Napoli, L’Aquila ed altre città italiane.

Nato a Teheran, Bahrami dopo la rivoluzione politica del suo Paese trova rifugio in Italia, dove può studiare il pianoforte e diplomarsi con Piero Rattalino al Conservatorio “G. Verdi” di Milano. Approfondisce gli studi all’Accademia Pianistica “Incontri col Maestro” di Imola e con Wolfgang Bloser alla Hochschule für Musik di Stoccarda, e si perfeziona con Alexis Weissenberg, András Schiff, Robert Levin e in particolare con Rosalyn Tureck, l’artista che più di altri ha contribuito a far conoscere la modernità dell’opera pianistica di Bach attraverso i suoi studi e le sue esecuzioni.
Il pimo debutto importante avviene nel 1998 al Teatro Bellini di Catania: il successo è tale che la città etnea gli conferisce la cittadinanza onoraria. Da questo momento in poi, si susseguono le esibizioni presso le maggiori istituzioni musicali d’Italia, invitato da teatri e stagioni importanti e da prestigiosi festival internazionali, ed un contratto in esclusiva con DECCA Universal.

Nel gennaio 2009 Ramin Bahrami è stato insignito del Premio “Città di Piacenza–Giuseppe Verdi” dedicato ai grandi protagonisti della scena musicale, riconoscimento assegnato prima di lui a Riccardo Muti, José Cura, Leo Nucci e Pier Luigi Pizzi.


“Ramin Bahrami scompone la musica di Bach e la ricompone in modi che risentono di un modello, Glenn Gould, senza veramente assomigliare al modello. Io gli ho insegnato a sopportare il morso, ma non l’ho domato; e spero che continui ad essere com’è”.
Piero Rattalino


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Progetto musicale nei teatri della provincia con il musicista Ramin Bahrami
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E’ convocata per giovedì 22 settembre, alle ore 11, nella sala giunta della Provincia, la presentazione del protocollo d’intesa stilato tra la Provincia di Pesaro e Urbino, la Comunità Montana Alto e Medio Metauro ed i Comuni di Cagli e Urbania per la realizzazione di un progetto musicale nel nostro territorio (registrazione, da parte del musicista iraniano di fama internazionale Ramin Bahrami, di 6 “Suites inglesi” di Bach per l’etichetta discografica Decca – Universal), con possibile creazione di una “Music commission” per registrazioni musicali nei teatri della provincia di Pesaro e Urbino.

Interverranno il vice presidente della Provincia e assessore alle Politiche culturali e valorizzazione beni storici e artistici Davide Rossi, il vice presidente della Comunità Montana Alto e Medio Metauro Alfiero Marchetti, il vice sindaco del Comune di Cagli Alberto Mazzacchera, l’assessore alla Cultura del Comune di Urbania Alice Lombardelli ed il musicista Ramin Bahrami.
Redazione Fanoinforma.it

martedì 20 settembre 2011

CULTURA ITALIANA NEL MONDO - ITALIA 2011 - DALL'ITALIA AGLI USA E RITORNO LA SFACCETTATA PRODUZIONE ARTISTICA DI MIRKO BASALDELLA

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CULTURA ITALIANA NEL MONDO - ITALIA 2011 - DALL'ITALIA AGLI USA E RITORNO LA SFACCETTATA PRODUZIONE ARTISTICA DI MIRKO BASALDELLA

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Lungo l’itinerario d’artista di Mirko Basaldella (1910-1969), uno degli artisti italiani più apprezzati e conosciuti dell'arte moderna italliana, grandeggia l’ombra delle monumentali cancellate del sacrario dei martiri delle Fosse Ardeatine: straordinaria e sentita prova artistica all’indomani della Liberazione.
Al dolore ancora così vivo dei parenti e dei compagni di lotta politica delle vittime dell’eccidio, Mirko sa infondere l’energia immortale di uno straziante e altissimo urlo cristallizzato nell’arte.

  Noto soprattutto quale scultore Mirko Basaldella è stato un artista ben più complesso e questa sua più ampia vena di disegnatore e pittore da qualche anno è emersa affrancandosi dalla maggiore fama della sua opera plastica, conferendo alla sua attività un più completo e sfaccettato ruolo artistico.

La vasta esposizione cagliese (dopo la tappa romana al Casino dei Principi di Villa Torlonia lo scorso marzo che era invece composta da una stringata selezione di 120 opere) è tesa a ben rappresentare in tutta la sua complessità un artista, fra le figure simboliche della cultura italiana nel mondo, come Mirko che sempre spinge la sua ricerca plastica e pittorica instancabilmente verso molteplici direzioni. Un artista che peraltro fin dalle esperienze giovanili manifesta un deciso interesse per l’arte orafa alla quale è stato dedicato non a caso un giusto spazio in un'ampia ed articolata mostra di 260 opere, a Cagli a Palazzo Berardi Mochi-Zamperoli dal 25 settembre 2011 all'8 gennaio 2012, dal titolo "MIRKO. NEL TEMPO E NEL MITO".

In questa retrospettiva di Cagli (provincia di Pesaro Urbino), è stato evidenziato il fecondo sodalizio con Corrado Cagli (1910-1975): un legame che solo in certi momenti sembra far trasparire un’eco dell’influsso di Cagli su Mirko che, peraltro, sono legati dalla stessa costante curiosità necessariamente onnivora verso nuovi linguaggi e tecniche da sperimentare senza però dimenticare la grande tradizione.
Anche quando si muove in aula ingenti memoriae non fa mai un'operazione di tipo archeologico poiché egli agisce nel tempo ritrovato, per "premunire il futuro" scriveva  Vigorelli a proposito di Corrado Cagli. Concetto che trova piena rispondenza anche per l’instancabile spirito indagatore di Mirko.
Mirko si è mosso entro differenti e articolati orizzonti sempre coerente alle sue idee sulla teoria e specializzazioni dell’arte e sulla poetica alla quale (attingendo direbbe Mirko “a motivi più profondi e remoti, mossi da impulsi dell’essere primordiale inconscio”) è riservato il compito sostanziale di far vibrare artisticamente le creazioni degli uomini, di farle entrare nell’eterno olimpo dell’arte.

A ridosso del centenario della nascita dell’artista, avvenuta il 28 settembre del 1910 ad Udine, alla mostra “Mirko. Nel tempo e nel mito” -a Cagli dal 24 settembre 2011 al 08 gennaio  2012 a Palazzo Berardi Mochi Zamperoli dopo la tappa romana– è assegnato il compito di celebrare questo importante anniversario offrendo al pubblico la visione della notevole ricchezza di quasi 300 opere: sculture, dipinti, disegni e arte orafa.

L’esposizione, posta sotto il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Cultruali, è curata da Arnaldo Romani Brizzi e Alberto Mazzacchera, ed è promossa dall’Assessorato Beni e Attività Culturali del Comune di Cagli in sinergia con il Comune di Roma la Regione Marche, la Provincia di Pesaro e Urbino e l’Archivio Cagli in Roma. Prestiti fondamentali delle opere sono concessi dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (Edipo, del 1940, e la Chimera, dello stesso anno) e da enti e prestigiose collezioni private. La mostra, inoltre, documenta con alcune piccole sculture l’intensa attività didattica condotta da Mirko alla Harvard University, Cambridge (Massachusetts, USA) per dodici anni, dal 1957 all’anno della morte, il 1969.

Mirko si forma a Venezia, all'Accademia di Belle Arti di Firenze e alla Scuola di Arti Applicate di Monza, sotto la guida di Arturo Martini. Espone per la prima volta a Udine nel 1928, insieme con i due fratelli Afro e Dino, e nel 1934 si trasferisce a Roma avvicinandosi a Corrado Cagli e agli artisti e letterati della galleria della Cometa, luogo in cui tiene la prima esposizione personale nel 1936.

La collaborazione con Corrado Cagli, e il contatto con gli artisti della Scuola Romana, è certo un passaggio fondamentale per il percorso artistico di Mirko che negli anni romani subisce una straordinaria rilevante accelerazione.
Nelle prime sculture in bronzo, la sua tecnica già matura unisce la ricca vena fantastica alla trascrizione del mito alla luce del presente, assecondando le nuove tendenze di ambiente romano. Nella seconda metà degli anni ‘30 espone alla III Quadriennale il David (1937-38) bronzo in cui l'espressionismo degli esordi matura in maggiore eleganza e compiutezza formale. Ora sul finire degli anni Trenta il dinamismo plastico tende a placarsi a favore della ricerca di nuove eleganze formali desunte dalla scultura toscana.

Il percorso espositivo pone in particolare evidenza il rigore civile ed etico della creazione artistica di Mirko, pur con l’inevitabile assenza in mostra della sua opera più nota e celebrata: i tre cancelli in bronzo realizzati a Roma per il Mausoleo delle Fosse Ardeatine, che ovviamente possono essere presentati solo tramite suggestivi bozzetti o documentazione fotografica. Questo lavoro, realizzato tra il 1949 e il 1951, ha contribuito notevolmente all’evoluzione della tecnica dell’artista indirizzandolo verso l’uso di strutture e materiali non tradizionali, quali il cemento, il metallo e le materie plastiche. Una ricerca e una scelta di nuovi materiali, anche poveri o poverissimi, per soluzioni di concettualità più elaborata.

Artista curioso e determinato ad affrontare le sfide innovative della tecnica scultorea e pittorica, Mirko è  stato capace di sperimentalismi e di «ribellioni» alle linee e alle imposizioni dettate dalle teorie del momento. Sempre aperto alle evoluzioni artistiche, la sua opera è stata sensibile a suggestioni cubiste o post-cubiste (1946-47) - con la realizzazione di pitture e sculture policrome e polimateriche - alla cultura orientale e alle arti etniche, con la produzione, nel periodo tra il 1953 e il 1960 della serie delle Chimere e l’uso di lamine di rame e di ottone. Si potranno osservare, in questa sede, Oratore e Guerriero, entrambe del 1958.

La ricerca incessante lo porta ad aprirsi con esiti significativi alle suggestioni totemiche. Attinge così all’immaginario collettivo per rappresentare nuovi idoli, maschere, stregoni e per interpretare emozioni e incubi.
Nonostante la sua costante ricerca innovativa, Mirko Basaldella è stato tuttavia fedele nel tempo alla figurazione rigorosa degli anni della sua giovinezza, costanza evidenziata in mostra da un dipinto importante e poco conosciuto La vita nei campi – Transumanza, del 1967, opera che preannuncia, con venti anni di anticipo, future sperimentazioni, da parte di artisti di generazioni successive. A tal proposito vanno citate due importanti opere pittoriche, quali Danza di Arlecchino, del 1958, e Genesi, del 1967.

Tra il 1948 e il 1952 espone in numerose mostre personali a New York, Roma, Milano e nel 1957 è nominato direttore del Desing Workshop alla Harvard University in Massachusetts, dove crea sculture monumentali per collezioni pubbliche e private. Dal 1957 ed il 1969 insegna e lavora negli USA alternando soggiorni estivi a Roma e Forte dei Marmi. Scompare il 24 settembre del 1969 a Cambridge, Massachusetts.(19/09/2011 - ITL/ITNET)

lunedì 19 settembre 2011

movimento e fantasia inizio corsi anno 2011/12

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Movimento & Fantasia inizio corsi anno 2011/12
Oggi alle 15.00 - 31 dicembre alle ore 18.00
CAGLI-PERGOLA-CANTIANO
NUMEROSE NOVITA' RELATIVE ALLA DANZA, AL BENESSERE, ALL'ARTE, ALLA CULTURA E ALLO SVAGO.
info@movimentoefantasia.it-www.movimentoefantasia.it
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Studenti della media restano senza palestra

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Studenti della media restano senza palestra
Sicurezza, l’impianto non è a norma
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Cagli Nei giorni scorsi è stata indetta una riunione in Comune con l’assessore allo sport Francesco Sabatini, a cui hanno partecipato tutte le associazioni sportive cagliesi. E’ stata posta la questione più urgente: chiudendo la palestra di Porta Massara per motivi di sicurezza, che l'assessore allo sport Sabatini ha confermato, dove andranno a fare attività fisica i ragazzi della scuola media? In second'ordine dove andranno a fare attività sportiva tutte quelle associazioni che utilizzavano Porta Massara? Visto che la palestra comunale Panichi-Pieretti è già intasata di suo, così come quella delle scuole elementari. L'assessore Sabatini ha ipotizzato di prendere in affitto nella zona di fronte al cimitero (via Fontetta) una tensostruttura, che è un capannone industriale, da arredare a palestra. Ma l’anno scolastico è già iniziato e la soluzione è tutta la verificare. E le società sportive che utilizzavano la palestra di Porta Massara non sanno dove andare per la loro attività: pallavolo, ginnastica, karate, danza artistica. Inoltre, nella palestra comunale Panichi-Pieretti c'è un altro problema, denunciato dal presidente della pallacanestro Cagli: “Se non si fa la protezione interna non possiamo giocare il campionato, ce lo vieta la Federazione”. Il Comune non ha i soldi necessari e ha detto alla società di provvedere in proprio impegnandosi poi a scontare per la spesa l’affitto.
g.b. ,

Raccolta differenziata pronta a partire. Contenitori entro l’autunno

 ( Foto: FlaminiaMarche)

Raccolta differenziata pronta a partire. Contenitori entro l’autunno       

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Un incontro lo scorso inverno l’aveva annunciata. Ma poi della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani che doveva partire in tutta la zona presumibilmente per l’estate, a Cagli non si è più parlato, anche se è partita in altri comuni del territorio, come Apecchio, più piccoli e meno difficili da gestire. L’idea, però, è che la raccolta differenziata parta entro l’autunno, visto che Marche Multiservizi ha annunciato una serie di incontri con la popolazione per spiegare, in modo pratico, dove buttare cosa e partire nel modo giusto, anche se con un po’ di ritardo. Un ritardo che riguarda in primo luogo i cittadini, visto che la percentuale di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti prodotti dai cagliesi è di circa il 12%. Un dato sconfortante, se si pensa che l’obiettivo è di superare il 60% entro il 2012. Almeno adesso, però, la scusa che non ci sono i contenitori non vale più. Un nuovo stile di vita, in sostanza, quello richiesto ai cagliesi, che nei prossimi giorni riceveranno a casa il materiale necessario a differenziare e, presto, vedranno sostituiti i contenitori dell’indifferenziata con contenitori più piccoli e colorati, riservati a un materiale o all’altro (la raccolta porta a porta non è stata ritenuta idonea per Cagli). Prima, però, Marche Multiservizi ha previsto un incontro nel quale illustrerà ai cagliesi le caratteristiche del progetto: il 15 settembre l’appuntamento è al bocciodromo alle 21. Una prima riunione operativa, che spieghi, intanto, che la differenziata non è più solo per cittadini virtuosi ma è un dovere di ogni cittadino. Il progetto, infatti, non può esistere senza la completa collaborazione dei cittadini, chiamati a fare uno sforzo in casa o nei luoghi di lavoro per portare materiali più puri possibile nei contenitori. Per “esercitarsi”, intanto, restano i contenitori che raccolgono carta, vetro e plastica, mentre il resto, per tre giorni a settimana, può essere portato nell’isola ecologica di Smirra.

Per l’ospedale spunta l’ipotesi Senologia. Mezzolani: “Siamo al lavoro per potenziare i servizi”

 ( Foto: FlaminaMarche)

Per l’ospedale spunta l’ipotesi Senologia. Mezzolani: “Siamo al lavoro per potenziare i servizi”        

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Il Piano sanitario regionale è, in questi giorni, in discussione. L’idea, infatti, è che il consiglio regionale delle Marche lo approvi tra ottobre e novembre. Per allora, insomma, sarà più chiaro quale futuro attende gli ospedali marchigiani, compresi quelli dei piccoli comuni e, quindi, di Cagli, da decenni vittima di tagli a servizi e reparti e ormai da mesi diviso tra chi dice che chiuderà e chi sostiene che potrà allargare la propria offerta. “Stiamo lavorando per potenziare i servizi” garantisce l’assessore regionale alla Sanità Almerino Mezzolani, più volte a Cagli per sentire i territori e stabilire qualche strategia. Niente di ufficiale, conferma l’assessore, dopo che voci su nuovi servizi si erano rincorse negli ambienti sanitario e politico. Una in particolare. “Quella di senologia - spiega Mezzolani - per ora è una delle ipotesi che stiamo valutando e percorrendo. Che dimostrano la volontà di non chiudere, anzi, ma delle quali non si può ancora parlare se non come di ipotesi che si stanno analizzando”. Uno specialista in senologia la voce, non del tutto smentita da Mezzolani a dire il vero che, però, apre anche ad altre possibilità. “Al di là della manovra, la chiusura del Celli l’abbiamo scongiurata da tempo ormai. La convenzione con lo specialista non è stata ancora formalizzata, ma se andrà in porto sarà la dimostrazione che non si lavora nella direzione della chiusura dell’ospedale”. Le amministrazioni e i politici locali stanno continuando a seguire la vicenda, anche se nessuno si lascia sfuggire neppure un commento. Compreso il Comitato, che l’ipotesi di specialisti che operano nella struttura l’aveva caldeggiata e sostenuta fin dall’inizio. Intanto si attende la nomina del responsabile di area vasta, Primo passo della riorganizzazione del Servizio sanitario regionale proposta dalla giunta e approvata dal consiglio regionale ad agosto, l’area vasta, finora sperimentata solo in via amministrativa, vuole diminuire la burocrazia, liberare le risorse, aumentare e migliorare i servizi. Le cinque aree vaste sono il frutto dell’accorpamento delle 13 zone territoriali.