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lunedì 7 novembre 2011

ATLETIC CAGLI C5 - GNANO 04

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ATLETIC CAGLI C5 - GNANO 04
Oggi alle 21.30 - Domani alle 23.00
palestra panichi pieretti
ritorno coppa marche, all'andata i ragazzi si sono imposti per 9-2, cerchiamo di passare il turno con un' altra vittoria! dai cazzo! gradita la presenza del pubblico
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venerdì 4 novembre 2011

Flaminia disastrata e pericolosa

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Flaminia disastrata e pericolosa
Autore: i.o.
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Papi chiede a Ricci interventi prima dell’arrivo dell’inverno

Cagli Sono passati dieci anni da quando la strada Flaminia, nel tratto che collega Calmazzo alla Regione Umbria, è passata dalla gestione Anas a quella provinciale, con un sensibile peggioramento dello stato della transitabilità e della sicurezza. Nel dicembre 2010 Domenico Papi, capogruppo del Partito democratico in consiglio provinciale, aveva chiesto al presidente della giunta di intervenire sulla manutenzione della strada che, in questi anni, è diventata un'arteria fondamentale per il traffico di mezzi pesanti, chiedendo anche la riconsegna della sua gestione all'Anas. A un anno di distanza da quella interpellanza, Papi decide di ripresentare il problema in Provincia.

“A fronte di crescenti, ed ora insopportabili, tagli ai trasferimenti alle province, si registra un costante aumento dei costi di manutenzione, compresi gli interventi molto onerosi nei viadotti e quelli milionari previsti per l’adeguamento del sistema di illuminazione della galleria del Furlo. Va anche considerato che l’attuale deteriorato stato del fondo stradale potrebbe portare, al fine di garantire le condizioni di sicurezza, ad un abbassamento del limite massimo della velocità da 110 a 90 km all’ora, con un ulteriore declassamento di tale arteria”.

Una situazione insostenibile secondo il capogruppo del Pd che sottolinea come sia destinato ad aumentare ancora il traffico in quel tratto di strada, dato che si tratta dell'unico collegamento con la Regione Umbria e con Roma. “A che punto è l’iter procedurale, già avviato dalla Provincia, per riclassificare come strada nazionale, e riconsegnarla alla gestione Anas, la S.P. 3 Flaminia da Calmazzo a Pontericcioli di Cantiano e la S.P. 452 della Contessa? E quali interventi sono previsti su tali tratti viari in previsione anche della imminente e problematica stagione invernale?” Papi si rivolge così al presidente della Giunta provinciale Matteo Ricci, aspettando risposte e interventi concreti.

“Andiamo al referendum”

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“Andiamo al referendum”
Ferrovia Fano Urbino, Gambioli contro la Svim: incapace di giudicare
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Cagli “I sostenitori della pista ciclabile che dovrebbe essere realizzata al posto della ferrovia Fano Urbino si rifanno allo studio della Svim Spa che, anteponendo al ripristino una serie di “strozzature” (impedimenti fisici, ambientali e paesaggistici), ne sentenzia la morte”. Il segretario regionale del Pri Giuseppe Gambioli non condivide: “Si tratta della stessa Svim, ente al 100 per cento della Regione Marche, che in questi giorni è a un passo dal baratro per l’enorme quantità di debiti che ha contratto. Si parla di 6 milioni d’euro da pagare entro il 2011, di regolarizzare i conti con 30 contrattisti che sono ricorsi al giudice del lavoro e di quantificare le perdite che si avranno dalle società satellite (vedi la Scarm srl) che sono tutte in liquidazione. Quello che sorprende e fa restare stupefatti è che questo ente pubblico, nato per intercettare i finanziamenti europei con progetti di vario tipo, ha chiesto e ottenuto dalla Regione contributi sempre più consistenti per coprire le spese di gestione ma a progetti realizzati quasi nulla, con spreco di denaro pubblico”. Dunque le indicazioni di un ente siffatto non possono essere credibili secondo Gambioli: “Il Pri, a differenza della Svim Spa, è per il ripristino della ferrovia Fano e Urbino e chiede al governatore Spacca di rivedere la decisione presa a favore della pista ciclabile e soprattutto chiede una progettazione sul trasporto pubblico seria, come stanno facendo le regioni limitrofe. La Regione Marche non dovrebbe inventare nulla, basterebbe riprendere i lavori iniziati già prima dell’ultima guerra mondiale che pensava ad una Pedemontana ferrata che dall’Appennino marchigiano arrivava fino a Sant’Arcangelo di Romagna. Oggi invece si sentenzia la morte definitiva della Fano Urbino e si mette a rischio anche la chiusura del tratto Pergola Fabriano poiché la Regione continua a non investire sul trasporto ferroviario. Ai cittadini non resta che il referendum”.

“Politica contro il progresso”
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Cagli “Le Marche - aggiunge Gambioli - non hanno una società ferroviaria regionale mentre l’Abruzzo sta espandendo la sua politica di trasporto addirittura nelle Marche con l’apporto economico anche di privati. Nelle Marche al posto di potenziare il trasporto ferroviario, magari collegando le città della costa con Roma attraverso la Vallata del Metauro si pensa alle piste ciclabili. Mentre altrove si svolgono convegni sulla valorizzazione delle ferrovie turistiche e treni storici, da noi, Urbino viene isolata negandogli una ferrovia che fino a pochi anni fa era funzionante”.

mercoledì 2 novembre 2011

Asd Apav Calcinelli - Lucrezia vs ARCOBALENO CAGLI

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Asd Apav Calcinelli - Lucrezia   vs   ARCOBALENO CAGLI
sabato 5 novembre · 17.00 - 20.00
PALASPORT A. CERCOLANI VIA  DELLA STAZIONE - LUCREZIA
campionato di prima divisione femminile
3^ giornata
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martedì 1 novembre 2011

Cagliese - Belvederese: 1-1

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Cagliese - Belvederese: 1-1
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Tra i due litiganti.. alla fine ne esce un pareggio. Tra Cagliese e Belvederese c’è la voglia di vincere, entrambi i mister tentano le mosse vincenti, ma al 90° il risultato è di 1 a 1. La Cagliese, meno brillante rispetto alla prime uscite, passa in vantaggio al 23’ grazie al gol di Bartoli che raccoglie un invito di Cabello su corner. Il pari ospite arriva nella ripresa; Favi opera un paio di cambi e l’inerzia della gara inizia a pendere in favore degli anconetani. Al 17’ la rete dell’1 a 1. Borocci, subentrato a Federici, batte Gerbino con preciso pallonetto. Soddisfatto Mr Favi, un pizzico di delusione invece tra i dirigenti locali.

Scempio in agguato per 40 ettari di terra

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Scempio in agguato per 40 ettari di terra
A rischio pannelli anche torre del ’500
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Cagli Circa 40 ettari di superficie in Comune di Cagli potrebbero presto essere occupati da pannelli fotovoltaici, alcuni dei quali di consistenti proporzioni.

Non si tratta di terreni in disuso o dislocati in zone appartate o dequalificate (es. in prossimità di discariche) o di zone industriali, ma di suoli agricoli produttivi e per di più di ineguagliabile bellezza. Ne è un esempio, la zona di Sant’Angelo in Maiano, a pochi metri dallo storico edificio di proprietà della famiglia Michelini Tocci, contraddistinto da una pregevole torre cinquecentesca (Pian della Torre). E’ da ricordare che su questo territorio, nel 2003, è stato apposto un vincolo di tutela monumentale da parte della Sovrintendenza Regionale per i Beni Culturali delle Marche tanto che nella zona sono stati effettuati scavi di interesse archeologico. Che fine ha fatto questo vincolo onde poter permettere l’installazione di un mega impianto fotovoltaico?

Il sindaco Patrizio Catena più volte chiamato a intervenire sulla questione ha sempre alzato le braccia sostenendo, in qualità di amministratore comunale, di non avere le competenze necessarie a intervenire. Allora contro lo scempio del paesaggio naturalistico-ambientale si sta adoperando il Comitato “Terra vivente”, già costituitosi nel 2002 per difendere e valorizzare il territorio della valle della Screbbia (Sant’Angelo in Maiano, Pigno, Monte Martello, Molleone, Fenigli, San Savino, Castello di Frontone, Paravento, Acquaviva), promuovendo la continuità delle attività agricole tradizionali che ne hanno forgiato un paesaggio agrario unico, associandovi un turismo ambientale di alta qualità, che dia la possibilità di tutelarne le preziose ed irripetibili risorse paesaggistiche, storiche, architettoniche ed archeologiche a vantaggio della comunità locale odierna e soprattutto futura. Il Comitato si è ulteriormente rafforzato con l’aggiunta di nuove adesioni da parte di chi ha a cuore la salvaguardia del paesaggio, sia cittadini locali sia stranieri che, incantati dalle bellezze paesaggistiche, hanno scelto di soggiornare in questa zone. ”E’ mai possibile - si chiedono i rappresentanti del comitato - che il business di qualche speculatore debba avere il sopravvento sulle ragioni di una moltitudine di cittadini che vogliono difendere un patrimonio comune?”.