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giovedì 6 dicembre 2012

Cagli Vendeva polizze false e incassava i soldi

Cagli Vendeva polizze false e incassava i soldi
Incassava soldi veri dando in cambio polizze false. Una truffa da 50mila euro, almeno fino ad ora. Oltre 150 clienti della Sai Fondiaria di Cagli, una subagenzia retta dalla responsabile Fabiola Gabbanella, hanno scoperto qualche giorno fa di essere stati raggirati dalla donna di cui si fidavano ciecamente da almeno 15 anni. Tra loro ci sono anche le suore del paese, che avevano pagato la Rc auto ricevendo carta straccia. Raggirato anche un maresciallo in pensione oltre a mezzo comune di Cagli, parenti stessi della donna, giovani neopatentati. False anche alcune polizze vita.

Se ne sono accorti per caso, dopo che un assicurato ha scritto all'agenzia di Fossombrone chiedendo il risarcimento del danno subìto dalla sua auto in seguito ad un incidente. E lì è avvenuta la scoperta: "Lei non è assicurato". Poi si è visto che il cliente aveva in mano una polizza falsa, fatta con una copiatrice a colori. Ma la stessa agenzia capofila di Fossombrone aveva già avvertito delle crepe dopo il crollo nel corso del 2012 dei premi incassati. Insomma, 150 clienti improvvisamente avevano smesso di pagare il rinnovo delle polizze. Com'era possibile?

Alle richieste di spiegazioni da parte dl capo agenzia di Fossombrone Ermanno Bonifazi, la sua subagente Fabiola Gabbanella rispondeva che si trattava della crisi, che molte famiglie preferivano tenere l'auto in garage per non aggravare il bilancio familiare. Non credendoci fino in fondo, dall'agenzia di Fossombrone hanno cominciato a fare alcune telefonateagli assicurati, ricevendo delle risposte sconcertanti: "Ci dicevano - svela Bonifazi - che la macchina era stata rottamata, oppure che la teneva in garage e che non avevano pagato la polizza. Non era vero niente. Questi clienti avevano pagato regolarmente il premio ma la Gabbanella li aveva contattati prima di noi dicendo di rispondere in un certo modo in caso di controllo. E loro hanno seguito per fiducia. Qualche giorno fa, sono andato a Cagli e ho trovato decine di persone fuori dall'ufficio che chiedevano di sapere. La Gabbanella, presente, diceva di stare tranquilli perché era tutto in regola. Io allora, come in un comizio, ho spiegato che la signora che vedevano lì aveva truffato i clienti, aveva truffato me e la compagnia assicurativa. Poi ho chiesto alla Gabbanella - dice Bonifazi - che mi scrivesse una dichiarazione con la quale ammettesse la sua condotta. Ora stiamo ricostruendo tutto il falso prodotto in questi mesi, trasformando in pochi minuti le polizze farlocche in polizze vere. Il premio incassato dalla Gabbanella è stato rifondato da me alla Compagnia, che comunque ha garantito sempre i clienti raggirati. Ora, dopo aver revocato l'incarico alla mia ex subagente, stiamo preparando una denuncia ciscostanziata alla procura della Repubblica. 

ROBERTO DAMIANI - RESTO DEL CARLINO
Natale in piazza Matteotti ( Foto: FlaminiaMarche)

Cogli il Natale a Cagli: dall’8, quattro giorni di festa

Mercatini, shopping e animazione nel centro storico


Quattro giorni di musica, animazione e shopping. Per prepararsi alle feste tutti insieme. Cogli il Natale a Cagli è il regalo di Comune, commercianti, associazioni di categoria e pro loco a cagliesi e non solo. Sabato 8 e domenica 9 i primi appuntamenti, poi domenica 16 e 23. Le casette di legno faranno compagnia ai negozi per proporre curiose idee regalo e pensieri utili, mentre Babbo Natale e i suoi folletti, oltre al Cagli Express (il trenino dei bambini), terranno compagnia ai bambini, riempiendo di luci, allegria e colori il centro storico di quella che, ormai, è anche la “Città dei presepi”: le chiese che  ospitano le natività, saranno aperte già dall’8 (e fino al 13 gennaio) per accogliere i primi visitatori.

Sabato 8 e domenica 9, dalle 15.30, il ghiaccio si fa arte, con le sculture del maestro Amelio Mazzella di Regnella, quarto classificato ai mondiali di sculture di ghiaccio a Vancouver.

Molto lo spazio, poi, dedicato alla musica e ai ragazzi: sabato ci sarà una junior band itinerante e il coro canterà sotto il grande albero di piazza Matteotti. Ci sono questi tra i doni che stanno preparando i ragazzi della scuola secondaria di primo grado di Cagli. Sabato e domenica, invece, i più piccoli metteranno i propri disegni in mostra nella sala del General Consiglio, in comune. A palazzo pubblico ci sarà anche la casa di Babbo Natale, trasferita a Cagli per quatto giorni e pronta a riempirsi di desideri, letterine e bambini: per loro sono previste sorprese e animazione.

Anche domenica 16 la festa inizia dalle 15.30 e prosegue tra animazione per bambini e artisti di strada. Fino alle 17, quando l’appuntamento è in piazza del teatro per Il Natale dei suoni, concerto ritmico della scuola primaria organizzato in collaborazione con la pro loco di Cagli. Il gran finale è alle 18, con i fuochi d’artificio, la cascata di fuoco e l’incendio del Torrione. Castagne e vin brulè per stare in compagnia anche delle associazioni cagliesi.

A partire dalle 15.30 di ciascuno dei quattro giorni, la pro loco organizza visite guidate alla città (0721-787457).

ELISA VENTURI

La nuova palestra "scalda" il consiglio comunale

Un parcheggio ha sostituito la vecchia palestra di Porta Massara

La nuova palestra "scalda" il consiglio comunale

Uniti per Cagli ribadisce il giudizio negativo sull'operazione


Superficiale e molto costosa. Questa l'operazione d'acquisto dello stabile da adibire a palestra comunale secondo il movimento Uniti per Cagli. Lo sostengono da sempre e lo hanno ribadito con forza nell'ultimo e animato consiglio comunale tramite il capogruppo ed ex sindaco Vincenzo Mei: "L’amministrazione - ha detto Mei - ha dimostrato anche in questo caso molta superficialità e ha così operato una scelta sbagliata. Essendo trascorso più di un anno si poteva trovare una soluzione migliore che non avrebbe appesantito ancor di più il bilancio comunale già in difficoltà, evitando le ingenti spese di trasporto alunni, essendo la struttura acquistata fuori dal centro storico. Le dimensioni, poi, sono addirittura inferiori a quelle della vecchia palestra e quindi non sarà risolto il problema dell’utilizzo anche da parte di altre associazioni locali. Mentre l’istituto di credito proprietario dell’immobile ha risolto un problema cedendo un capannone probabilmente difficile da vendere in periodi come gli attuali, l’amministrazione comunale ha solo aggravato i suoi. Se poi è stata necessaria una bonifica del tetto contenente amianto ci auguriamo che l’amministrazione abbia provveduto a chiamare l’Arpam per effettuare verifiche sulla zona in cui esistono altri capannoni prima di mandare i giovani delle scuole medie. Oltre alle soluzioni da noi proposte nel centro storico, non si capisce perché l’amministrazione non abbia pensato a un intervento su uno stabile di sua proprietà come il Centro Carni, attualmente in completo disuso, valorizzando così un bene pubblico. Dalle risposte avute si è ben capito che tutta l’operazione è stata effettuata con grande superficialità ed esprimiamo un giudizio estremamente negativo”.

Smirra onora la tradizione: domenica fuoco e fuochi

 ( Foto: FlaminiaUmbria)

Smirra onora la tradizione: domenica fuoco e fuochi


Se ne vedono sempre meno. Ma, attorno a quel fuoco, si raduna ancora tanta gente, di ogni età. Per non perdere la tradizione dei fuochi della Madonna, che illumineranno la notte di Cagli domenica 9 dicembre, Smirra sta preparando una vera e propria festa, che comincia dalle 18. Tante le sorprese previste al centro polivalente di Smirra di Cagli, compreso uno spettacolo pirotecnico.

A Cagli la Provincia "restituisce" allo Stato 180 km di strade ex Anas

A Cagli la Provincia "restituisce" allo Stato 180 km di strade ex Anas

Clamoroso sit-in di protesta domani lungo la Flaminia

Cagli ospiterà domani 5 dicembre la clamorosa iniziativa della Provincia di Pesaro e Urbino contro la soppressione dei fondi statali per la manutenzione delle strade. Il sit-in di protesta sarà guidato direttamente dal presidente Matteo Ricci, che con la giunta ''restituirà'' 180 chilometri di strade ex Anas allo Stato. Lungo la Flaminia, all'altezza di Smirra, saranno presenti anche i sindaci del territorio. Da scommetterci che se ne parlerà molto. Il problema? In pratica nelle casse dell'ente provinciale non arriverà più un euro dopoché, spiega Ricci "dai 9,5 milioni di fondi del 2008 siamo passati a zero". Ecco perché "non abbiamo più un euro e la sicurezza dei cittadini è a rischio''.

Escursionista ferito in un forra del monte Nerone

Escursionista ferito in un forra del monte Nerone

Da quanto si sa, stavano riarmando gli attacchi a un passaggio dentro una forra. Quando uno dei quattro escursionisti è caduto e si è fatto male ed è stato necessario chiamare aiuto. I vigili del fuoco di Cagli stanno cercando di raggiungere le quattro persone dalle 16 di oggi, ma la forra tra Serravalle di Carda e Pianello, sul monte Nerone, è per definizione una zona impervia, alla quale bisogna arrivare con tutto il necessario. Ancora un po’ servirà ai vigili del fuoco di Cagli, quindi, (aiutati da quattro colleghi specializzati di Fano e Pesaro) per raggiungere le quattro persone, poi almeno un paio d’ore saranno necessarie per portare il ferito e i suoi compagni fuori da lì. Solo raggiunto il ferito, i vigili del fuoco saranno in grado di capire se è necessaria un’ambulanza. Intanto, però, sul posto è arrivato anche il Cai, che si trovava in zona. Per la difficoltà a raggiungere la forra, ma pure perché si è ben presto fatto buio, l’elicottero, invece, non è potuto intervenire. Le operazioni di recupero, quindi, si preanunciano ancora lunghe (forse non si rientrerà prima della mezzanotte), ma con la prima neve che ha imbiancato le cime, è impossibile aspettare il giorno ed è necessario intervenire in modo tempestivo. 

Un momento del salvataggio in forra

Qualche imprudenza e un soccorso durato ore. Ecco l’intervento in forra

Un momento del salvataggio in forra
I vigili del fuoco sono rientrati poco prima delle due. Ma per il soccorso erano usciti verso le 16. Il recupero dei sei escursionisti bloccati alla forra della Trilla, tra Serravalle di Carda e Pianello, è stato proprio complicato. Perché uno dei sei correntisti era ferito (ieri ha subito interventi ad arti e anca), ma anche perché sono state necessarie ore per raggiungere il gruppo, al buio e al freddo. I sei appassionati di torrentismo, che domenica stavano riarmando una forra, hanno rischiato l’ipotermia e persino la morte, a sentire i volontari del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico che li hanno riportati in superficie calando una barella fin dove i vigili del fuoco non sono riusciti ad arrivare. È stato un recupero lungo e rischioso, reso difficile dal territorio impervio, ma anche dalla notte coperta e senza luna, rischiarata dai fulmini che minacciavano neve, date le basse temperature. Condizioni non ideali, secondo i volontari del Cnsas, per avventurarsi in forra, in un periodo in cui la portata d’acqua è notevole, fa presto buio e con le previsioni meteo sfavorevoli. La portata del torrente che percorre la forra, domenica, era di circa25 metrial secondo. Condizioni meteo e il breve tempo disponibile hanno reso impossibile far alzare in volo un elicottero: il pilota ha ritenuto opportuno non decollare. Allora è stata attivata la squadra forre del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico delle Marche che, come ormai da tempo avviene, allerta anche la componente umbra. La squadra forre (più di trenta tecnici di due regioni, compresi un medico e un infermiere) si è messa in contatto con la persona che aveva dato l’allarme per avere le informazioni fondamentali per impostare una corretta strategia di intervento: i membri della comitiva bloccata erano privi di teli termici, fonti di calore e, a parte uno, di illuminazione.
A preoccupare di più i volontari è stato il rischio di veloce peggioramento dello stato clinico del ferito, per lo shock, i sospetti traumi, ma anche per l’ipotermia che può arrivare in condizioni così critiche, soprattutto se l’abbigliamento non è idoneo per affrontare una forra con acqua nel periodo invernale. Aspettare il giorno dopo, insomma, sarebbe stato impossibile. Secondo i volontari del soccorso alpino, alla base dell’incidente ci potrebbe essere la possibile inesperienza del ragazzo, che avrebbe perso il controllo della corda durante la calata, precipitando sulle rocce da un’altezza di almeno6 metri. La prima squadra ha raggiunto il ferito alle 19 e confermato l’esigenza di immobilizzare il ragazzo e l’evacuazione dalla forra con la barella stagna.
Alle 21 hanno cominciato a uscire i ragazzi incolumi, ormai in difficoltà per il freddo e l’umidità.
La barella con il ragazzo all’interno, sotto la supervisione del medico e dell’infermiere del soccorso alpino e speleologico,  ha cominciato la discesa dopo le 22, percorrendo 7 salti verticali di cui uno di 16 e un altro di28 metri.

ELISA VENTURI