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giovedì 9 settembre 2010

Curiosità di agosto

clipped from www.google.it
Curiosità di agosto
autore: Leone Pantaleoni (Enigmista)
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C'è una curiosa coincidenza che va riferita all'appena trascorso mese di agosto. Un fatto di cui alcuni, o meglio pochi, o meglio ancora pochissimi, avran preso cognizione. Si tratta della compresenza nello stesso mese di ben cinque domeniche seguite da altrettanti lunedì e martedì. Ci spieghiamo: alla domenica 1 agosto 2010, si sono naturalmente succeduti il lunedì 2 e il martedì 3 agosto. Cosa questa che si è poi puntualmente ripetuta con cadenza settimanale, nei giorni 8-9-10, 15-16-17, 22-23-24 e 29, 30 e 31 agosto. Si vede con elementare logica che affinché ciò accada non può prescindersi da due condizioni: che il mese sia di 31 giorni e che cominci in un giorno non diverso dalla domenica. Si tratta di un evento più raro di quanto non si sia indotti a credere intuitivamente se, come pare, identica combinazione non si verificava da quel 1181 che si contende con il 1182 l'anno di nascita di San Francesco patrono d'Italia. Un intervallo di 829 anni che non sono bruscolini e nell'ambito del quale, da Federico Barbarossa ai giorni nostri, di eventi ne sono succeduti. A ciò si aggiunge una seconda curiosità di ordine squisitamente storico e agiografico che ci riconduce di prepotenza nel nostro territorio ed anzi nella nostra provincia. L’anno precedente al 1181 muore martirizzato San Rainerio (o Rainero) di Cagli. Da principio egli fu monaco camaldolese di Fonte Avellana, luogo visitato e immortalato da Dante in cui imperversava il fervore di San Pier Damiani. Dedito a vita eremitica, Rainiero fu strappato dalla solitaria contemplazione e chiamato dapprima a ricoprire la cattedra episcopale della Diocesi di Cagli e quindi ad aggiungervi la città di Spalato. Cosa che egli fece per vent'anni in un periodo in cui le lotte fra i Guelfi del papa ed i Gibellini dell’imperatore si erano fatte particolarmente cruente. Il 4 agosto 1180 Rainerio fu lapidato da alcuni componenti di una tribù croata a Serengene. La leggenda narra di eventi miracolosi relativi al martirio, primo fra tutti che l'impronta delle ginocchia del santo rimase impressa sulla pietra laddove egli cadde agonizzante. E che dal punto in cui il sangue era più copioso, zampillò una fonte di acqua purissima.

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