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Tariffe dell’acqua Il Consiglio chiede la riduzione all’Ato
Cagli, il sì alla modifica dello Statuto
Cagli Affollata seduta del Consiglio comunale, che ha discusso la modifica dello Statuto relativa all’utilizzo dell’acqua, sollecitata dalla proposta di iniziativa popolare sostenuta da oltre 600 firme e elaborata dal gruppo consiliare Uniti per Cagli. Dopo le dovute premesse di ordine normativo, ribadendo che l'acqua è un bene comune, diritto inalienabile dei cittadini, il Consiglio comunale ha deliberato all’unanimità i tre punti della proposta. Innanzitutto l’integrazione dell'articolo 2 dello Statuto comunale, riconoscendo che l'acqua è un diritto umano. Poi la promozione nel territorio della cultura di salvaguardia della risorsa idrica, informando i cittadini sull'aspetto ambientale-gestionale, favorendo la modulazione delle tariffe e riduzione dei consumi in eccesso. A ciò va aggiunta la pubblicità delle analisi chimiche e biologiche. Infine l’obiettivo di sottoporre all’Assemblea d'Ambito territoriale ottimale l'approvazione delle proposte e degli impegni richiamati, richiedendo una rivalutazione delle tariffe.
La minoranza di Uniti per Cagli al termine della seduta ha espresso “Grande soddisfazione per aver ottenuto all'unanimità il voto favorevole dal Consiglio comunale, circa le integrazioni da apportare allo Statuto comunale riguardanti il riconoscimento del servizio idrico quale servizio pubblico privo di rilevanza economica. La soddisfazione è ancora maggiore poiché anche altre importanti iniziative, quali la nascita di una commissione di controllo sull'effettivo prelievo di acqua nei vari pozzi e la richiesta di un adeguamento in diminuzione delle tariffe per gli utenti dell'entroterra, sono state anche loro fatte proprie da tutto il Consiglio comunale.
L'altro gruppo di minoranza guidato da Gambioli ha voluto sottolineare il fatto che “l'acqua è un problema con tariffe triplicate perché Megas, Aspes e Aset sono articolate con logica spartitoria. Un’anomalia che va ad incidere sull'efficienza del servizio e sulle tariffe. Ora Marche Multiservizi per far fronte ai suoi problemi finanziari vuole sfruttare i fanghi nella discarica di Cagli.
giovanni bartoli,
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