Un venerdì 17 in allegra compagnia dei numeri primi autore: Leone Pantaleoni (Enigmista) |  
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Fra qualche giorno sarà venerdì 17.  Proprio come lo fu 395 giorni fa (luglio 2009) e come lo sarà fra altri  303 (giugno 2011). Un giorno in cui anche coloro che giurano di aborrire  qualsivoglia forma di superstizione, sotto sotto (e naturalmente zitti  zitti) un pensierino alla sfortuna se lo fanno. Che superstizione e  ignoranza procedano mano nella mano è cosa generalmente nota ma nello  specifico, e cioè nell' abbinamento fra 17 e sfortuna, meno conosciuta è  la elaborata ipotesi che segue. Durante il Medioevo, l'abbandono del  latino in favore dei dialetti che caratterizzò un periodo storico di  analfabetismo dilagante, fece sì che per alcuni l'iscrizione 'VIXI' ('ho  vissuto' e quindi 'sono morto') riportata sulle tombe dell'antica Roma  fu equivocata con il numero XVII (il 17 dei latini). Dal momento che  VIXI e XVII sono termini formati delle medesime lettere cambiate di  posto, fu in sostanza quel gioco enigmistico che prende il nome di   anagramma a trarli in inganno. Differente interpretazione è quella che  ci riporta ai tempi di un Gesù di 9 anni, allorquando i romani subirono  dai germani Cherusci una memorabile disfatta nelle foreste di  Teutoburgo. Nella infausta ricorrenza, le legioni XVII, XVIII e XIX  furono letteralmente annientate. Al punto che 17, 18 e 19 non saranno  più assegnati ad alcuna delle analoghe unità di conquista dell'esercito  imperiale. Come fu e come non fu, col trascorrere del tempo, dei tre  numeri restò in piedi il solo 17. Un 17 che per la Smorfia Napoletana  non a caso è sinonimo di disgrazia; un 17 in cui, nel secondo mese  dell'anno seicentesimo della vita di Noè, prese a riversarsi sulla terra  un diluvio di portata (mai aggettivo fu più proprio) universale.  Matematicamente concionando il 17 è numero primo (divisibile soltanto  per uno e per se stesso) che si colloca fra i numeri primi 13 e 19.  Permutabile nel 71, resta in quanto tale numero primo. Un’allegra e  nutrita compagnia di numeri primi, come si vede. Alla faccia della  trista ricorrenza ma anche d’un Paolo Giordano che col suo romanzo ‘La  solitudine dei numeri primi’ è andato a vincere uno Strega e un  Campiello!
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1.03.01
 
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