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mercoledì 30 maggio 2012

Una firma per dire basta

Una firma per dire basta 

La mobilitazione della Confcommercio di Pesaro e Urbino parte oggi da Fano e farà tappa a Cagli il 16 giugno prossimo

Farà tappa a Cagli sabato 16 giugno con un gazebo in occasione della manifestazione “Griglia in piazza” la mobilitazione della Confcommercio di Pesaro e Urbino contro le scelte del Governo, per la ripresa dell’economia. Una firma per dire BASTA! E’ questa l’iniziativa che prevede la raccolta di firme, tra cittadini e imprese, per dire basta a nuove tasse per imprese e cittadini, a privilegi, sprechi e inefficienze. Imprese e famiglie, insieme, per politiche di sviluppo, per il rilancio dei consumi, dell’economia e del lavoro. Questo è il messaggio che vuole lanciare la Confcommercio di Pesaro e Urbino e che accompagnerà la mobilitazione in tutta la Provincia nelle prossime settimane. In programma anche due assemblee, “BASTA CON I PARASSITI”, il 5 giugno a Urbino e l’11 giugno a Cagli.

Una serie di gazebo saranno allestiti nelle principali piazze per raccogliere le firme dei cittadini e il personale Confcommercio visiterà le imprese, alle quali si chiederà di condividere le dieci richieste che saranno presentate, insieme ad altre strutture territoriali della organizzazione, ai ministri del Governo.

“Gli imprenditori della Provincia sono allo stremo e vogliono far sentire la loro voce - spiega Amerigo Varotti, direttore Confcommercio della provincia di Pesaro e Urbino -. Noi porteremo questa voce dentro i palazzi del Governo per chiedere misure che ci consentano di fare impresa e di continuare a dare lavoro ai nostri dipendenti e collaboratori. Gli ultimi dati ci dicono che, con le sue imprese commerciali e turistiche, il terziario rappresenta oggi circa il 30% delle imprese totali nella provincia di Pesaro, e che lo scorso anno è riuscito in qualche modo a reggere, in termini numerici e occupazionali. Ma la crisi viaggia più veloce delle statistiche: la spirale che ha già investito gli altri settori presto arriverà anche al commercio, che finora ne ha assorbito gli espulsi. Cosa succederà quando i nuovi ‘sacrifici’ imposti dal Governo si combineranno con il crollo dei consumi? Non ci rassegniamo a dover chiudere le nostre attività per eccesso di burocrazia, tasse e balzelli di ogni tipo. Perché le banche ci chiudono gli sportelli. Perché tutti ci obbligano ai sacrifici mentre nessuno ci propone una visione del futuro”.

“Le imprese del terziario – spiega  Angelo Serra, presidente di Confcommercio Pesaro e Urbino -, specie se piccole o piccolissime, che avevano riposto aspettative nel nuovo governo dei tecnici, si trovano oggi in una condizione di difficoltà senza precedenti. Rischiano di dover chiudere i battenti, dopo aver impegnato tutto: un patrimonio di risorse, energie, progetti e speranze. Per questo siamo costretti, oggi, a dare vita ad una iniziativa di protesta senza precedenti, nella quale vogliamo coinvolgere le famiglie e i cittadini della Provincia, costretti, come noi, a pagare il prezzo troppo salato della crisi”.

I gazebo per la raccolta di firma saranno a partire da oggi, mercoledì 30, fino a domani, giovedì 31 maggio, a Fano, in corso Matteotti palazzo Gabuccini, a Pesaro lunedì 4 e martedì 5 giugno, sotto il palazzo del Comune, a Urbino mercoledì 6 giugno, davanti al collegio Raffaello, a Urbania giovedì 7 giugno, all’inizio del corso, a Gabicce Mare venerdì 8 e sabato 9 giugno, al parcheggio di fianco l’associazione Albergatori e, infine, a Cagli sabato 16 giugno. Ma già si stanno programmando altre località. Dieci le richieste a Governo ed enti locali, che fanno leva su tasse e consumi, sul credito, sugli studi di settore, sugli ammortizzatori sociali, sulla spesa pubblica, sulle caste, sull’evasione fiscale, sull’abusivismo, sul costo del lavoro e sulle piccole imprese per lo sviluppo.

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