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mercoledì 7 novembre 2012

Sempre meno assunti nelle aziende marchigiane

Sempre meno assunti nelle aziende marchigiane

Gli operai soffrono di più, i dirigenti “tengono”

Marche, le imprese assumono sempre meno. E quelle che lo fanno cercano precisi profili professionali e non tutti facili da reperire sul mercato del lavoro regionale. Secondo l’indagine Excelsior realizzata da Unioncamere e ministero del Lavoro, alla fine del 2012 i nuovi posti di lavoro creati dalle aziende marchigiane saranno 16.670 mentre lo scorso anno si erano avute 23.490 assunzioni. A cessare l’attività lavorativa perché licenziati o in pensione, saranno in 21.150. I conti, dunque non tornano. Alla fine della giostra si avranno 4.480 posti di lavoro non ricoperti. A pagare il conto più salato saranno soprattutto gli operai e il personale non qualificato (3.500 posti in meno) mentre per gli impiegati la flessione sarà più contenuta (-970) e sarà irrisoria per i dirigenti (-10 posti di lavoro).

La precarietà del lavoro risulta evidente anche analizzando i tipi di contratto offerti ai nuovi assunti. Nel 43,8per cento si tratta di assunzioni stagionali mentre i contratti a tempo determinato non stagionali saranno il 28,9per cento e i contratti a tempo indeterminato riguarderanno solo il 17,8per cento del totale. L’apprendistato si ferma al 5,4per cento del totale e le altre forme contrattuali saranno utilizzate solo dal 3,4per cento del totale.

“La riduzione del valore aggiunto nel settore industriale e in particolare nelle costruzioni, unita a un deciso calo delle spese in investimenti fissi fa parte delle imprese - ha commentato il presidente Unioncamere Marche Adriano Federici - hanno inciso negativamente sulla disponibilità delle aziende ad assumere personale. Una disponibilità manifestata soltanto dal 12,7per cento delle imprese. Una quota pressoché dimezzata rispetto all’anno scorso, quando il 24,6per cento delle imprese era pronto ad assumere. Tra le imprese più propense ad assumere quelle che esportano (20,6per cento) e quelle che nel corso dell’anno hanno introdotto innovazioni (22,1per cento). Dati che confermano la necessità di continuare a puntare sulle politiche di internazionalizzazione, ricerca e innovazione per far ripartire il sistema produttivo marchigiano”.

Insomma, le imprese marchigiane assumono poco e soltanto certe figure professionali. Chi sono i fortunati che hanno trovato o troveranno un lavoro entro la fine dell’anno? Il mestiere più richiesto è quello del commesso nelle vendite al minuto. Ne servono 850. Così come servono 360 cuochi, 310 elettricisti, 310 operai calzaturieri e 190 fabbri. Inoltre ben 560 addetti ai servizi di pulizia negli esercizi commerciali, 190 operatori di mezzi pesanti e camion, 300 magazzinieri e 490 contabili.

Non tutte queste assunzioni sono destinate ad andare a buon fine. Infatti, secondo l’indagine Excelsior, le imprese segnalano difficoltà a reperire il  20,7per cento dei dipendenti. In particolare tra il personale da adibire a lavori da impiantista (40,3per cento ), su macchinari (35,8), sanità e assistenza (35,6). Per ovviare alla difficoltà di reperire personale, il 18,3per cento delle imprese assumerà lavoratori immigrati. Per quanto riguarda i titoli di studio, il diploma di scuola media superiore è richiesto nel 48,8per cento delle assunzioni e la laurea nel 12,5 per cento dei casi. 

Ma come vengono scelti i nuovi assunti? Secondo l’indagine Excelsior, il criterio prevalente resta quello della conoscenza diretta del candidato (51,1per cento), mentre il 26,2per cento viene scelto attraverso banche dati aziendali. Alle segnalazioni di conoscenti e fornitori si affida il 10per cento delle imprese.

A non assumere personale nel 2012 sarà l’87,3per cento delle imprese marchigiane. Una quota che sale al 90,5per cento dei casi nelle piccole imprese e scende al 26,1per cento nelle grandi aziende.

La maggior parte di queste imprese non assumerà perché l’attuale dimensione dell’organico è adeguata (68,1per cento) o per la domanda in calo (19,3) oppure per la mancata acquisizione di nuove commesse (10per cento).

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