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sabato 21 novembre 2009

TEATRO CAGLI - SPETTACOLI 2009/2010

Clipped from http://www.comune.cagli.ps.it/



CAGLI - SPETTACOLI 2009/2010


lunedì 7 dicembre 2009 – ore 21.15
“BALLO AL SAVOY”
Compagnia italiana di operette
con Elena D’Angelo e Umberto Scida
regia e coreografia Serge Manguette
orchestra diretta da Orlano Pulin

giovedì 10 e venerdì 11 dicembre 2009 - ore 10.00
SPETTACOLI PER LE SCUOLE
Teatro Stabile delle Marche – Progetto Ragazzi
NUBICUCULIA, LA CITTÀ DEGLI UCCELLI
libero adattamento daGli uccelli di Aristofane
con Sandro Fabiani e Massimo Pagnoni
ideazione e regia Fabrizio Bartolucci


lunedì 21 dicembre 2009 – ore 21.15
D’ORA IN POI – come sarebbe se fosse diverso?
di Carolina De La Calle Casanova
con: Paolo Rossi
regia: Carolina De La Calle Casanova
produzione: Compagnia BabyGang
e con: Renato Avallone, Federico Bonaconza, Elisa Bottiglieri, Paolo Faroni, Silvia Paoli, Marco Ripoldi, Valentina Scuderi

“Cagli in scena”
venerdì 8 e sabato 9 gennaio – ore 21.15
Compagnia Teatrale La Pioletta
“LA PRIMA NOTT....” di Gabriele Mastini
commedia in vernacolo
regia Fabrizio Bartolucci

mercoledì 20 gennaio 2010 – ore 21.15
LA PRESIDENTESSA
di Maurice Hennequin e Pierre Veber
con: Marco Brinzi, Giorgia Coco, Francesca Debri, Michele Di Giacomo, Federica Fabiani, Alessandro Federico, Vincenzo Giordano, Diana Hobel, Alessandro Lussiana, Davide Lorenzo Palla, Antonio Giuseppe Peligra
regia: Massimo Castri
produzione: Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Stabile dell’Umbria

venerdì 5 marzo 2010 – ore 10.00
Teatro del canguro
PETER PAN
con Natascia Zanni, Umberto Rozzi, Mauro Vitali
regia Lino Terra

domenica 11 aprile 2010 ore 17.30
PICCOLI PER TEATRI – Progetto Ragazzi
TEATRINO DELL'ERBA MATTA
“Aladino e il genio della lampada”
di e con Daniele Debernardi
Tecnico Anna Damonte
Scene Luigi Paoletti
Costumi Lorella Lionello
Sagome e attrezzature Rosalba Marsala, Lucia Giorgio, Leda Cupelli
Musiche Paolo Piccardo
Luci e audio Daniele Paccini
Foto di scena Roberto Croce
Regia Anna Damonte


Compagnia Babygang
D’ORA IN POI – come sarebbe se fosse diverso?
di Carolina De La Calle Casanova
liberamente ispirato a Luci di Boheme di Ramon del Valle-Inclan

con Paolo Rossi Max Stella
e con Renato Avallone, Federico Bonaconza, Elisa Bottiglieri, Paolo Faroni
Silvia Paoli, Marco Ripoldi, Valentina Scuderi
regia Carolina De La Calle Casanova


D’ora in poi parla della Vita e della Morte, ridendoci sopra.
In una piccola comunità della SPAGNA inizio ‘900 vive un poeta. L’ultimo maestro bohemièn. Paolo Rossi. Il maestro Max Stella.
Attorno a questi ruota l’intera comunità, per celebrarne un fastoso, comico, folle funerale, a ritmo di rock.
Paolo Rossi, genio e sregolatezza, è se stesso con le sue gags, la sua mimica la sua comicità, che presta al protagonista della commedia. È il poeta cieco, attorno a cui si muovono i sogni, le ambizioni, le speranze di rivalsa degli “ultimi” che vivono nel suo villaggio.

Capocomico e istrione trasgressivo e funambolico, sempre “on the road” alla caccia di storie da raccontare, ha intrapreso assieme alla Compagnia BabyGang, oltre a questo spettacolo, un percorso da vero maestro con la realizzazione di diversi laboratori, condotti da lui e da Carolina in diversi teatri italiani, alla ricerca di un nuovo metodo per l’attore comico, per un “Nuovo Teatro Popolare”.


Emilia Romagna Teatro Fondazione – Teatro Stabile dell’Umbria
LA PRESIDENTESSA
di Maurice Hennequin e Pierre Veber


con Marco Brinzi, Giorgia Coco, Francesca Debri, Michele Di Giacomo
Federica Fabiani, Alessandro Federico, Vincenzo Giordano, Diana Hobel
Alessandro Lussiana, Davide Lorenzo Palla, Antonio Giuseppe Peligra
regia Massimo Castri
scene e costumi Claudia Calvaresi
luci Robert John Resteghini
suono Franco Visioli
regista assistente Marco Plini
assistente alla regia Thea Dellavalle


Hennequin firmò La presidentessa, il suo successo più grande, scritto insieme al suo abituale collaboratore Pierre Veber, nel 1912. Connotato da una trama salace e dal linguaggio boccaccesco tipico del vaudeville nonché da un andamento scenico molto vivace, il testo cerca il puro divertimento dello spettatore.
Il vaudeville beneficiò, nei primi decenni del secolo scorso, di un periodo di fortuna tale da portare alla creazione di veri e propri team di autori in grado di confezionare, nel giro di pochi mesi, testi pronti per la messinscena: da un certo punto di vista vi si possono rintracciare i prodromi di un’industria della scrittura, vocazione alla moderna serialità, oggi rappresentata ed esemplificata dai serial televisivi.
La Presidentessa narra le vicende di Gobette, spregiudicata e maliziosa soubrette che, dopo essere stata allontanata dall’albergo dove alloggiava in occasione di una tournée teatrale, trova ospitalità nell’austera casa del presidente Tricointe, giudice di provincia non più giovanissimo. Qui, il caso vuole che venga scambiata per Aglae, la legittima consorte. Da cui l’abbrivio di un’irresistibile girandola di equivoci che porteranno il magistrato ad ottenere il tanto agognato trasferimento a Parigi.

Dopo il grande consenso di pubblico e critica ottenuto dal pirandelliano Cosi è se vi pare prodotto da Emilia Romagna Teatro, commedia prediletta da Massimo Castri, nella cui regia era possibile rintracciare alcune vaghe allusioni al genere vaudeville, il regista toscano sceglie oggi di lavorare su un classico di questo genere storico del teatro leggero, La presidentessa, appunto. Nell’occasione Castri ritorna a dirigere lo stesso gruppo di giovani interpreti. La piéce, nel suo perfetto meccanismo teatrale, permette di valorizzare al meglio le doti di ciascuno degli undici attori in scena, ed è frutto di un lungo laboratorio condotto sulla ricerca dell’invenzione del personaggio, come è consueto nel lavoro del regista, molto attento alla cura del lavoro di attore.
Il lavoro registico di Castri si avvale dell’elaborazione sonora di Arturo Annecchino musicista e compositore, fra i più apprezzati autori di musica per il teatro già collaboratore di numerosi maestri della scena. Claudia Calvaresi cura l’allestimento scenografico ed i costumi originali.


“Aladino e il genio della lampada”


Di e con Daniele Debernardi
Tecnico: Anna Damonte
Scene Luigi Paoletti
Costumi Lorella Lionello
Sagome e attrezzature Rosalba Marsala, Lucia Giorgio, Leda Cupelli
Musiche Paolo Piccardo
Luci e audio: Daniele Paccini
Foto di scena: Roberto Croce
Regia Anna Damonte

Continuando la ricerca sull’Oriente abbiamo affrontato un altro racconto delle “Mille e una notte”, Aladino e la lampada magica, una fiaba molto conosciuta ma poco raccontata.
La magia che avvolge il mistero della lampada magica e del suo genio diventa la fortuna del giovane protagonista che, per raggiungerla, compie un viaggio nel profondo delle viscere di una caverna.
Questo percorso verso le profondità della grotta ha stimolato la nostra fantasia ed abbiamo allestito uno spettacolo con scenografie che portano lo spettatore fanciullo e l’adulto sempre più all’interno della storia seguendo un viaggio immaginario al centro della terra.
Dalla Casbah dove vive la povera famiglia di Aladino, al bosco, alla caverna.
Raggiunto il punto più oscuro: c’è la rinascita, si torna indietro fino a raggiungere nuovamente la casbah, la reggia del sultano SINAN GAPUDAN PASCIA’ e l’amore di Raggio di Sole.
Il tema prevalente è la libertà, la giustizia, l’uguaglianza, il Genio protagonista cerca e ottiene la propria libertà.
Le scenografie sono in legno dipinte ad olio seguendo le tavole iconografiche della cultura persiana, i personaggi sono rappresentazione di popoli e culture mediorientali ( turchi, arabi, persiani).
Le musiche rappresentano la tradizione occidentale dell’America del Nord (New Orleans) con utilizzo di solo strumenti a fiato della famiglia degli ottoni.
E attraverso l’unione di due culture così diverse si è raggiunto un equilibrio magico di sapore antico che porta l’uomo a considerarsi cittadino del mondo.
I protagonisti sono tutti grandi pupazzi animati a vista dal narratore che da vita e voce mescolando il teatro d’ombre (tipico del mondo orientale) al movimento delle scenografie che formano 12 ambienti totalmente diversi nell’arco di una ora di spettacolo.

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