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Trasparenza e concretezza pubblica dei lavori nelle chiese
Le offerte dell’8x1000 che il cittadino destina alla Chiesa Cattolica sono ripartiti in questi 4 ambiti: progetti di carità, progetti pastorali, opere di culto (come sistemazione di chiese o edifici nuovi) e nel sostentamento dell’impegno dei sacerdoti.
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da Diocesi di Fano
www.fanodiocesi.it
La Diocesi di Fano rende noto – afferma il Portavoce del Vescovo Don Giacomo Ruggeri – che in città sono in corso i lavori di restauro in tre chiese di Fano. È giusto e corretto che i cittadini, vedendo i lavori in corso, sappiano che la destinazione delle loro offerte viene utilizzata anche per mantenere le opere d’arti della città, quali le Chiese, come bene di tutti, credenti e non. Le strutture in questione sono la basilica di San Paterniano, la chiesa di Sant’Antonio e la chiesa di Santa Maria situata in Piazza XX Settembre (quest’ultima con i lavori conclusi da poco). L’ingegnere Marco Boschini, direttore dell’Ufficio Beni Culturali della diocesi, illustra, nel dettaglio, le opere in corso.
“Per quanto riguarda la basilica di San Paterniano – fa sapere Boschini – sono iniziati i lavori (che dureranno ancora qualche mese) di restauro conservativo della copertura e delle facciate, frontali e laterali che necessitavano di sabbiatura. Tali lavori nascono dal problema delle infiltrazioni di acqua e dalla volontà di ridare lustro alla basilica. Per quanto riguarda la chiesa di Sant’Antonio, l’opera è in fase di ultimazione (durata lavori 6-9 mesi). Anche in questo caso – precisa Boschini – sono stati effettuati lavori di risistemazione del tetto e di restauro conservativo degli interni. Inoltre le facciate sono state sabbiate e lucidate. I lavori sono invece terminati nella chiesa di Santa Maria in Piazza XX Settembre e hanno riguardato il restauro conservativo del tetto e degli interni”. L’ingegner Boschini ha, inoltre, illustrato l’iter burocratico per lo svolgimento dei lavori.
“E’ stata effettuata una richiesta della proprietà alla commissione dell’Ufficio Beni Culturali della diocesi. Tale commissione ha valutato dapprima le richieste e stabilito la priorità degli interventi da realizzare. Delle richieste ammesse è stato avviato l’iter all’Ufficio Beni Culturali della CEI ovvero il progetto viene inviato, approvato e successivamente messo contributo. Tale ufficio, per la conservazione dei beni ecclesiastici italiani, si serve in parte dell’8 per mille. La CEI, infatti, con questa somma, copre il 50% della spesa totale dell’opera, mentre la restante parte è a carico dell’ente e, in alcuni casi, il comune contribuisce attingendo dagli oneri di urbanizzazione”. Quali sono i progetti futuri per i beni della nostra diocesi? “Stanno partendo – afferma Boschini – i lavori nella chiesa dello Spirito Santo di San Giorgio di Pesaro, mentre si sono conclusi quelli della canonica di Nidastore di Arcevia e della chiesa di San Michele di Paravento (Cagli)”.
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sabato 28 novembre 2009
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