Una firma per dire basta
La mobilitazione della Confcommercio di Pesaro e Urbino parte oggi da Fano e farà tappa a Cagli il 16 giugno prossimo
Farà tappa a Cagli sabato 16 giugno con un gazebo in occasione della
manifestazione “Griglia in piazza” la mobilitazione della Confcommercio
di Pesaro e Urbino contro le scelte del Governo, per la ripresa
dell’economia. Una firma per dire BASTA! E’ questa l’iniziativa che
prevede la raccolta di firme, tra cittadini e imprese, per dire basta a
nuove tasse per imprese e cittadini, a privilegi, sprechi e
inefficienze. Imprese e famiglie, insieme, per politiche di sviluppo,
per il rilancio dei consumi, dell’economia e del lavoro. Questo è il
messaggio che vuole lanciare la Confcommercio di Pesaro e Urbino e che
accompagnerà la mobilitazione in tutta la Provincia nelle prossime
settimane. In programma anche due assemblee, “BASTA CON I PARASSITI”, il
5 giugno a Urbino e l’11 giugno a Cagli.
Una serie di gazebo saranno allestiti nelle principali piazze per
raccogliere le firme dei cittadini e il personale Confcommercio visiterà
le imprese, alle quali si chiederà di condividere le dieci richieste
che saranno presentate, insieme ad altre strutture territoriali della
organizzazione, ai ministri del Governo.
“Gli imprenditori della Provincia sono allo stremo e vogliono far
sentire la loro voce - spiega Amerigo Varotti, direttore Confcommercio
della provincia di Pesaro e Urbino -. Noi porteremo questa voce dentro i
palazzi del Governo per chiedere misure che ci consentano di fare
impresa e di continuare a dare lavoro ai nostri dipendenti e
collaboratori. Gli ultimi dati ci dicono che, con le sue imprese
commerciali e turistiche, il terziario rappresenta oggi circa il 30%
delle imprese totali nella provincia di Pesaro, e che lo scorso anno è
riuscito in qualche modo a reggere, in termini numerici e occupazionali.
Ma la crisi viaggia più veloce delle statistiche: la spirale che ha già
investito gli altri settori presto arriverà anche al commercio, che
finora ne ha assorbito gli espulsi. Cosa succederà quando i nuovi
‘sacrifici’ imposti dal Governo si combineranno con il crollo dei
consumi? Non ci rassegniamo a dover chiudere le nostre attività per
eccesso di burocrazia, tasse e balzelli di ogni tipo. Perché le banche
ci chiudono gli sportelli. Perché tutti ci obbligano ai sacrifici mentre
nessuno ci propone una visione del futuro”.
“Le imprese del terziario – spiega Angelo Serra, presidente di
Confcommercio Pesaro e Urbino -, specie se piccole o piccolissime, che
avevano riposto aspettative nel nuovo governo dei tecnici, si trovano
oggi in una condizione di difficoltà senza precedenti. Rischiano di
dover chiudere i battenti, dopo aver impegnato tutto: un patrimonio di
risorse, energie, progetti e speranze. Per questo siamo costretti, oggi,
a dare vita ad una iniziativa di protesta senza precedenti, nella quale
vogliamo coinvolgere le famiglie e i cittadini della Provincia,
costretti, come noi, a pagare il prezzo troppo salato della crisi”.
I gazebo per la raccolta di firma saranno a partire da oggi,
mercoledì 30, fino a domani, giovedì 31 maggio, a Fano, in corso
Matteotti palazzo Gabuccini, a Pesaro lunedì 4 e martedì 5 giugno, sotto
il palazzo del Comune, a Urbino mercoledì 6 giugno, davanti al collegio
Raffaello, a Urbania giovedì 7 giugno, all’inizio del corso, a Gabicce
Mare venerdì 8 e sabato 9 giugno, al parcheggio di fianco l’associazione
Albergatori e, infine, a Cagli sabato 16 giugno. Ma già si stanno
programmando altre località. Dieci le richieste a Governo ed enti
locali, che fanno leva su tasse e consumi, sul credito, sugli studi di
settore, sugli ammortizzatori sociali, sulla spesa pubblica, sulle
caste, sull’evasione fiscale, sull’abusivismo, sul costo del lavoro e
sulle piccole imprese per lo sviluppo.