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domenica 10 giugno 2012

Cagli Mezzolani alza il tasso di timori

Cagli Mezzolani alza il tasso di timori

Autore: i.o.
 Fonte: Corriere Adriatico



Ospedale Celli, cittadini delusi: confermato il futuro da cronicario

Cagli L'incontro con l'assessore regionale alla sanità, Almerino Mezzolani, ha lasciato una grande delusione tra coloro che da tempo si sono riuniti nel Comitato a difesa dei servizi socio-sanitari del Catria e Nerone.

La visita di Mezzolani, avvenuta lunedì sera, doveva servire per discutere le prospettive dell'ospedale A. Celli, ma stando a quanto afferma il Comitato, è servito a ben poco, lasciando forti dubbi e aumentando le già tante preoccupazioni. “C’è poco da stare allegri – si legge nel comunicato - sul futuro dell’ospedale di Cagli.

La drastica riduzione dei posti letto di Medicina per acuti che passano da venti a dieci con il conseguente aumento da dieci a venti delle lungodegenze, disegna una prospettiva per niente rassicurante. Indebolire il reparto di Medicina non potrà non avere ripercussioni fortemente negative. Come al solito si segue la politica della “foglia di carciofo” che ha già portato ad una lenta, ma inesorabile spoliazione di funzioni e servizi prestati dalla struttura ospedaliera.

Non basta inoltre il mantenimento della definizione “per acuti” se ad essa non vengono collegati sufficienti posti letto, strumentazioni moderne ed un personale numericamente sufficiente . In pratica la famigerata Determina 240 che prevedeva la trasformazione dell’Ospedale di Cagli in “Casa della salute” è di fatto solo diluita nel tempo.

Con le decisioni sul reparto di Medicina si pongono le premesse per giungere alla stessa sorte toccata ad altri reparti; da ultimo Chirurgia. Per il Comitato non bastano le giustificazioni di tipo economico perché esse, come per Cagli, dovrebbero valere anche per gli altri ospedali di Polo. Se a Pergola viene mantenuto per intero il reparto di Chirurgia non si capisce perché invece a Cagli, l’ultimo reparto rimasto e ben funzionante, debba essere così penalizzato. Il dimezzamento dei posti letto per acuti a Cagli, unito alla riduzione dei posti letto ad Urbino, non è una risposta alle esigenze reali della nostra popolazione e metterà sicuramente in grandi difficoltà tutto il sistema della sanità nel nostro territorio.

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