"Il futuro dei giovani è sul territorio"
Col sole in fronte inizia dai pacchetti turistici
"Meno giovani costretti a partire. E meno che restano in zona senza
prospettive di lavoro, vivendo con le retribuzioni dei loro genitori e
le pensioni dei loro nonni". Ecco perché Col sole in fronte mira a far
lavorare di più le strutture sul territorio, in un progetto di albergo
diffuso che unisca le forze moltiplicando le energie di un territorio
vasto quanto Nerone, Petrano e Catria, fino al Furlo, ma troppo piccolo
se si cambia prospettiva e si guarda dal satellite.
"Senza strafare - spiega il presidente dell'associazione Piero Criso
-, il nostro obiettivo è che le nostre strutture ricettive lavorino di
più, che i nostri bar non siano costretti a chiudere perché sempre meno
frequentati e che i ristoranti facciano a gara per offrire le specialità
culinarie del territorio a sempre più clienti e che la giornata del
turista, del villeggiante, possa essere allietata da una molteplicità di
iniziative culturali, sportive e ricreative". Facendo della zona, una
destinazione turistica: "stiamo lavorando per promuovere pacchetti
turistici che prevedono una permanenza di almeno tre giorni". Anche in
vista della prossima estate, Col sole in fronte teme il "mordi e fuggi".
"Il rischio più inquietante lo corriamo nel Bosso e nel Burano durante
l’estate. Fiumi frequentati da turisti fino all’inverosimile che, però,
non trovano altro motivo per restare nel territorio, visto che manca una
rete di attività".
Due ingegneri edili, un notaio, due commercialisti, un geologo,
quattro imprese edili e titolari di strutture ricettive (15 persone in
tutto) a comporre un'associazione, che non vuole "lasciare nulla di
intentato per promuovere il turismo nel territorio". Partendo
dall'analisi dei dati.
Poco più di 76mila le presenze registrate nei sette comuni della
comunità montana del Catria e Nerone nei 12 mesi del 2012 (200 persone
al giorno circa): il 2,42% del totale provinciale, secondo i dati
raccolti e diffusi da Col sole in fronte. E lo 0,65% sul dato regionale.
Presenze cresciute ad Acqualagna rispetto al 2011 (passate da 12 a
14mila), diminuite a Cagli (da 34 a 25mila) e Cantiano (da 5.300 a
3.300).
Numeri abbastanza bassi in termini assoluti, tanto da poter essere
influenzati (in positivo come in negativo) anche da un singolo evento e
quindi più difficili da analizzare estrapolati dal contesto. Ma che
danno l'idea di come, qui, ancora non si possa vivere di turismo. Le
potenzialità, però, ci sono (la Toscana insegna) e anche la crisi può
essere un buon motivo per cominciare a darsi da fare: il territorio, il
suo paesaggio, la sua storia e le sue tradizioni non potranno mai essere
delocalizzate, come, invece, sempre più spesso accade per le
produzioni, anche quelle agricole.
C'è creare e promuovere “pacchetti turistici” rivolti a precise
categorie di possibili villeggianti, tra le priorità di Col sole in
fronte: ben 21 le categorie di turisti già individuate. "Per il momento
abbiamo lavorato per proporre soggiorni turistici di tre giorni agli
appassionati di bici da strada e di mountain bike ed agli appassionati
di passeggiate a cavallo. Lunedì saremo all'università di Urbino per
discutere il piano strategico sul turismo, affinché aziende private che
operano nel settore turistico e istituzioni possano agire in maniera
coordinata e complementare".
ELISA VENTURI
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venerdì 8 febbraio 2013
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