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A Cagli affiora il passato
Avanti con la campagna di scavi indicata da Mazzacchera
Cagli “Quella che, sulla scorta di altri esempi marchigiani, si ipotizzava fosse una necropoli si è invece rivelata - evidenzia il vice sindaco Alberto Mazzacchera - come un esteso quanto articolato abitato preromano quasi alle porte dell’odierna città, che getta nuova luce anche sul coevo non lontano santuario di Coltona (o Coltone), indiziato dal rinvenimento nel 1878 dei famosi bronzi votivi etruschi e italici”. La cui storia è nota.
“La storia di questi ultimi è nota, ma merita di essere ricordata. Appena venti anni dopo la loro fortuita scoperta il sindaco Sante Bufalini, nonostante le premure del suo predecessore Giuseppe Mochi e con l’opposizione del consigliere Domenico Michelini-Tocci, decise di metterli in vendita per la somma di lire 18.000, pari a 72.758,69 euro di oggi, al fine di rimpinguare le casse della Congregazione di Carità, nel cui terreno erano stati rinvenuti. Acquistati, però, dal ministero della Pubblica Istruzione, non esisteva ancora quello specifico dei Beni e Attività Culturali, i bronzetti, con la nota Testa di Cagli e i filiformi Marti, rimasero esposti per decenni nel museo Etrusco di Villa Giulia a Roma, per poi essere trasferiti nel museo Archeologico ad Ancona, dove sono esposti tuttora”. Quando vennero esposti a Cagli? “Per la prima volta, dopo la vendita del 1898, i bronzetti sono stati esposti a Cagli nel maggio-luglio 2004”. Nel 2007 lei fece una segnalazione, vero? “Si, insieme al geologo Alberto Ferretti. Si trattava della scoperta di numerosi cerchi scuri sulle fotografie aeree del pianoro attraversato dalla Strada Provinciale 424 Cagli-Pergola, sotto la Torre dei Tocci. Gli scavi d’accertamento sono stati effettuati nelle scorse settimane”.
g.b.,
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