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Le commedie riempiono il teatro
Comunale gremito in occasione delle rappresentazioni dialettali
Cagli Trecentotrenta biglietti venduti nella sola giornata di ieri per assistere allo spettacolo del duo comico più noto, Luca e Paolo. I conduttori de Le Iene saranno a Cagli domani per una rappresentazione dal titolo “La passione secondo Luca e Paolo”. Un record di vendite se si considera il fatto che gli altri spettacoli della stagione di prosa hanno registrato vendite nettamente inferiori. Infatti, fatta eccezione delle commedie dialettali, i due spettacoli promossi dal teatro Stabile delle Marche, i concerti e il coro gospel non hanno entusiasmato il pubblico.
Non sono bastati nemmeno i nomi più noti del panorama teatrale per fare il pienone. “Per lo spettacolo di Paolo Rossi del 21 dicembre - ha commentato Metella Ragni, responsabile del botteghino e della promozione degli eventi - abbiamo venduto soltanto 130 biglietti dei 450 disponibili. Negli ultimi due anni abbiamo constatato un notevole calo delle presenze”. Vanno forte invece gli spettacoli per ragazzi e le commedie dialettali. “La prima nott...”, lo spettacolo realizzato dalla compagnia teatrale “La Piloetta”, è andato in scena a gennaio per due serate consecutive, registrando il tutto esaurito.
“Questa tendenza - ha affermato Metella Ragni - dimostra il fatto che le persone vogliono ridere. Ma una programmazione teatrale deve essere la più completa possibile, deve portare in teatro tutti i generi”. Dallo scorso 31 dicembre l'istituzione che ha gestito per ben dieci anni la macchina teatrale, è decaduta per lasciare il posto ad una Fondazione. Si è aperto un periodo di transizione, in attesa che il teatro torni ad essere gestito dal Comune. Cosa pensano i cittadini di questo passaggio? “Sono convinta che l'istituzione abbia fatto bene il suo lavoro - ha risposto Ragni -. Dal 1999 in poi abbiamo assistito a programmi teatrali completi e validi. Per il futuro occorre, secondo me, un personale qualificato che continui sulla scia dei precedenti. Poi, naturalmente, occorrono risorse”.
irene ottaviani,
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