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giovedì 15 settembre 2011

Burano, le captazioni proseguono

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Burano, le captazioni proseguono
Vertice in Provincia: confermate anche le ordinanze sull’uso di acqua potabile
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Acqua dal Burano per altri quindici giorni se le piogge tarderanno ad arrivare. Lo ha deciso ieri il vertice con il comitato della Protezione civile convocato in provincia esattamente a due settimane dal primo incontro, lo stesso che il 1 settembre aveva dato l’ok per ricorrere agli invasi. Anche in questo mese di settembre di pioggia neanche l’ombra sulle coste e solo poche gocce sull’entroterra del tutto insufficienti alla situazione che si è venuta a creare. Confermati i 150 litri al secondo di gettata dal Burano così come sono stati prorogate tutte le ordinanze di divieto dell’uso di acqua al di fuori di quello personale. Inoltre è stato esteso il divieto di prelievo da tutti i fiumi della Provincia ad accezione di quelli gestiti dal Consorzio di Bonifica. A Pesaro e Fano la gettata dell’acqua passerà dagli attuali 600 litri al secondo a 540 e i due comuni dovranno compensare attingento ai pozzi propri. “Con tutte le precauzioni prese fino ad oggi abbiamo scongiurato che la situazione diventasse insostenibile - spiega Stefano Gattoni dirigente del servizio acqua e difesa del suolo della Provincia - se le cose resteranno così potremmo avere ancora autonomia per poco più di dieci giorni”. Le previsioni metereologiche parlano di rovesci previsti per le giornate di lunedì o martedì ma si tratterebbe di deboli precipitazioni. L’arrivo del clima fresco però potrebbe almeno ridurre i consumi di acqua. Intanto continuano a diminuire le scorte dei tre invasi quelli del Furlo, di San Lazzaro e di Tavernelle.

Sull’argomento intanto è critico il consigliere regionale Idv Luca Acacia Scarpetti. “L'attuale crisi idrica è anche frutto di una pigrizia gestionale del sistema acqua. Lo si era capito sin dai primi del '900 quanto fossero importanti i bacini di riserva e per questo furono create le dighe del Furlo, di Mercatale, e di Tavernelle. Nel dicembre scorso il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità due mozioni specifiche, presentate dal sottoscritto, per i fiumi Foglia e Metauro. Non si poteva non sapere. Un accordo con i privati per la pulizia dei nostri invasi e quindi con un enorme aumento della capacità di riserva del bene acqua, era ed è agevolmente raggiungibile probabilmente a costo zero. I materiali lapidei grossolani possono essere la necessaria risorsa per l'operazione, mentre le pezzature inferiori possono essere il giusto ripascimento, trasportate dai Fiumi, per le nostre spiagge. Perchè queste inerzie? Perchè questo menefreghismo?”.
giovedì, 15 settembre 2011
Luca Senesi,

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