Per l’ospedale spunta l’ipotesi Senologia. Mezzolani: “Siamo al lavoro per potenziare i servizi”        
Il Piano sanitario regionale è, in questi giorni, in discussione.  L’idea, infatti, è che il consiglio regionale delle Marche lo approvi  tra ottobre e novembre. Per allora, insomma, sarà più chiaro quale  futuro attende gli ospedali marchigiani, compresi quelli dei piccoli  comuni e, quindi, di Cagli, da decenni vittima di tagli a servizi e  reparti e ormai da mesi diviso tra chi dice che chiuderà e chi sostiene  che potrà allargare la propria offerta. “Stiamo lavorando per potenziare  i servizi” garantisce l’assessore regionale alla Sanità Almerino  Mezzolani, più volte a Cagli per sentire i territori e stabilire qualche  strategia. Niente di ufficiale, conferma l’assessore, dopo che voci su  nuovi servizi si erano rincorse negli ambienti sanitario e politico. Una  in particolare. “Quella di senologia - spiega Mezzolani - per ora è una  delle ipotesi che stiamo valutando e percorrendo. Che dimostrano la  volontà di non chiudere, anzi, ma delle quali non si può ancora parlare  se non come di ipotesi che si stanno analizzando”. Uno specialista in  senologia la voce, non del tutto smentita da Mezzolani a dire il vero  che, però, apre anche ad altre possibilità. “Al di là della manovra, la  chiusura del Celli l’abbiamo scongiurata da tempo ormai. La convenzione  con lo specialista non è stata ancora formalizzata, ma se andrà in porto  sarà la dimostrazione che non si lavora nella direzione della chiusura  dell’ospedale”. Le amministrazioni e i politici locali stanno  continuando a seguire la vicenda, anche se nessuno si lascia sfuggire  neppure un commento. Compreso il Comitato, che l’ipotesi di specialisti  che operano nella struttura l’aveva caldeggiata e sostenuta fin  dall’inizio. Intanto si attende la nomina del responsabile di area  vasta, Primo passo della riorganizzazione del Servizio sanitario  regionale proposta dalla giunta e approvata dal consiglio regionale ad  agosto, l’area vasta, finora sperimentata solo in via amministrativa,  vuole diminuire la burocrazia, liberare le risorse, aumentare e  migliorare i servizi. Le cinque aree vaste sono il frutto  dell’accorpamento delle 13 zone territoriali.
 
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per il tuo commento.