“L’ambiente è la nostra felicità”
Prelievi dal Burano, fanno il verso a Ricci i cittadini che hanno manifestato
Cagli Questa è la nostra felicità. Lo hanno gridato a gran voce i  cittadini che ieri mattina si sono incontrati in piazza Matteotti  diretti verso il pozzo del Burano per dire no alle continue captazioni  d'acqua. La loro felicità è l'ambiente, il mare verde dell'entroterra,  come lo ha definito poeticamente Tonino Guerra, che ora vedono  minacciato dai continui prelievi d'acqua dal pozzo del Burano. Una  manifestazione di protesta organizzata dall'alleanza di centro-destra e  che ha visto la partecipazione di tutti i partiti dell'opposizione e  delle associazioni ambientaliste del territorio. Erano presenti, oltre  al centro-destra al completo, anche Uniti per Cagli, Italia dei Valori,  Sel, H2O, Saxa 2000, alcuni rappresentanti delle pro loco del  territorio, Unioncasa Cagli, il Comitato cittadino per la salvaguardia  del territorio e privati cittadini. A questo primo gesto di protesta -  commentano gli organizzatori - seguiranno altre iniziative, tutte volte  ad informare e coinvolgere sia i cittadini sia le associazioni e sia le  altre forze politiche per non lasciare nulla d’intentato per la difesa  del nostro territorio. Un'azione comune quindi che, al di là dei partiti  e delle diverse posizioni politiche, ha unito i cagliesi a difesa di un  bene comune che oggi più che mai vedono minacciato. Non sappiamo quali  conseguenze porteranno sul nostro ambiente queste captazioni d'acqua –  spiegano i cittadini -. Sono vent'anni che aspettiamo di leggere la  documentazione in merito agli studi sul pozzo del Burano, ma da quanto  ne sappiamo, non è mai stato fatto nulla. Intanto continuano i prelievi:  160 litri d'acqua al secondo, 13 mila metri cubi d'acqua al giorno per  far fronte all'emergenza idrica della provincia ma a Cagli la battaglia  per la salvaguardia del territorio è appena cominciata. La  presa  di   posizione  e le  dichiarazioni  palesemente  tardive  degli   amministratori  locali  - scrive inoltre il consigliere provinciale  Marcello Mei - e  provinciali  e  del  sindaco  di  Cagli sono  ancora   una  volta  una  riprova  di  quanto  scarso  sia il loro  peso   politico  visto  che  intervengono  pubblicamente  sulla  vicenda  del   prelievo del pozzo Burano 2  molti  giorni dopo la sua apertura. Gli  amministratori  locali  dove erano  in tutti questi giorni?  Non sono in  grado, o non vogliono, nemmeno intervenire  nei  confronti  dei tanti   prelievi  che  avvengono  lungo i nostri  fiumi  dove  non è raro vedere   grossi  tubi e pompe  che  prelevano acqua  o  prati o  impianti  sportivi  innaffiati in continuazione.  Ecco  che  fine  fa  in  grande   parte l'acqua  dei  fiumi  ed ora  quella  della riserva  strategica   del  Burano  e  chi  ha  l'autorità  di  intervenire  non fa  nulla.
 
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