Anche la Caritas ha bisogno d’aiuto per soddisfare le richieste, il lavoro quella principale        
Il lavoro. È la cosa che cercano di più, ma anche quella che le  volontarie del centro d'ascolto della Caritas fanno più fatica a dare.  "Spargiamo la voce - ci spiega una delle volontarie -, usiamo le nostre  conoscenze, ma non è facile, specie in questo periodo. Anche perché non  si tratta più solo di badanti, ma anche di artigiani". Inaugurato lo  scorso febbraio, il centro d'ascolto vicariale (che serve 13 parrocchie,  comprese Apecchio e Frontone) Madre della Misericordia della Caritas è  arrivato ad accogliere una media di tre persone nelle due ore  settimanali di apertura (il mercoledì dalle 10 alle 12 e l'ultimo  mercoledì del mese anche dalle 17 alle 19), molti dei quali stranieri,  certo, ma con sempre più locali, ai quali per vincere la crisi non basta  più la rete familiare o il piccolo pezzo di terra dietro casa. E per i  quali anche pagare una bolletta è complicato. Giovani e con figli,  specialmente, mentre i pensionati in difficoltà vanno spesso scovati,  come se "l’aver fatto la guerra" li rendesse ancora capaci, pur da più  adulti, di superare difficoltà inconfessabili. Rendere l'uomo  indipendente dal bisogno è l'obiettivo, per questo è importante la  rotazione dei volontari, così come l'accompagnamento in comune, ospedale  o dall'avvocato, cercando per ciascuno la soluzione più adeguata.Don  Mirco è l'assistente spirituale di circa 20 volontari, sempre pronti ad  accoglierne di nuovi, disposti a partecipare a un corso di formazione e  un continuo aggiornamento, che li rende capaci di operare nel modo  migliore e nel totale rispetto della privacy, oltre che della dignità e  della vita umana. Ad aiutarli, comunque, c'è il centro diocesano, dove è  persino possibile prendere (o donare) dei mobili. A far comodo  all'associazione, inoltre, sono i soci sostenitori (persone o enti, con  contributi in denaro ma anche in servizi o che possano offrire un  lavoro), oltre ai simpatizzanti e a tutti quelli che, in ogni modo e  ogni volta che possono, siano disposti a liberarsi di abiti o facciano  un po' di spesa in più, non solo quando ci sono le raccolte. "I cagliesi  sono molto generosi: ogni volta che vengono chiamati fanno sempre  moltissimo", ma il passo in più sarebbe farlo di propria iniziativa. Un  passo in più ora sono chiamate a farlo anche le parrocchie,  indispensabili per trovare nuovi volontari, ma anche per indirizzare chi  ha bisogno.
Chi avesse bisogno di vestiario può andare in via della Misericordia il martedì dalle 9 alle 12 e dalle
 
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