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domenica 13 novembre 2011

Anche la Caritas ha bisogno d’aiuto per soddisfare le richieste, il lavoro quella principale

 ( Foto: INFOPHOTO)

Anche la Caritas ha bisogno d’aiuto per soddisfare le richieste, il lavoro quella principale       

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Il lavoro. È la cosa che cercano di più, ma anche quella che le volontarie del centro d'ascolto della Caritas fanno più fatica a dare. "Spargiamo la voce - ci spiega una delle volontarie -, usiamo le nostre conoscenze, ma non è facile, specie in questo periodo. Anche perché non si tratta più solo di badanti, ma anche di artigiani". Inaugurato lo scorso febbraio, il centro d'ascolto vicariale (che serve 13 parrocchie, comprese Apecchio e Frontone) Madre della Misericordia della Caritas è arrivato ad accogliere una media di tre persone nelle due ore settimanali di apertura (il mercoledì dalle 10 alle 12 e l'ultimo mercoledì del mese anche dalle 17 alle 19), molti dei quali stranieri, certo, ma con sempre più locali, ai quali per vincere la crisi non basta più la rete familiare o il piccolo pezzo di terra dietro casa. E per i quali anche pagare una bolletta è complicato. Giovani e con figli, specialmente, mentre i pensionati in difficoltà vanno spesso scovati, come se "l’aver fatto la guerra" li rendesse ancora capaci, pur da più adulti, di superare difficoltà inconfessabili. Rendere l'uomo indipendente dal bisogno è l'obiettivo, per questo è importante la rotazione dei volontari, così come l'accompagnamento in comune, ospedale o dall'avvocato, cercando per ciascuno la soluzione più adeguata.Don Mirco è l'assistente spirituale di circa 20 volontari, sempre pronti ad accoglierne di nuovi, disposti a partecipare a un corso di formazione e un continuo aggiornamento, che li rende capaci di operare nel modo migliore e nel totale rispetto della privacy, oltre che della dignità e della vita umana. Ad aiutarli, comunque, c'è il centro diocesano, dove è persino possibile prendere (o donare) dei mobili. A far comodo all'associazione, inoltre, sono i soci sostenitori (persone o enti, con contributi in denaro ma anche in servizi o che possano offrire un lavoro), oltre ai simpatizzanti e a tutti quelli che, in ogni modo e ogni volta che possono, siano disposti a liberarsi di abiti o facciano un po' di spesa in più, non solo quando ci sono le raccolte. "I cagliesi sono molto generosi: ogni volta che vengono chiamati fanno sempre moltissimo", ma il passo in più sarebbe farlo di propria iniziativa. Un passo in più ora sono chiamate a farlo anche le parrocchie, indispensabili per trovare nuovi volontari, ma anche per indirizzare chi ha bisogno.

Chi avesse bisogno di vestiario può andare in via della Misericordia il martedì dalle 9 alle 12 e dalle

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