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Scempio in agguato per 40 ettari di terra
A rischio pannelli anche torre del ’500
Cagli Circa 40 ettari di superficie in Comune di Cagli potrebbero presto essere occupati da pannelli fotovoltaici, alcuni dei quali di consistenti proporzioni.
Non si tratta di terreni in disuso o dislocati in zone appartate o dequalificate (es. in prossimità di discariche) o di zone industriali, ma di suoli agricoli produttivi e per di più di ineguagliabile bellezza. Ne è un esempio, la zona di Sant’Angelo in Maiano, a pochi metri dallo storico edificio di proprietà della famiglia Michelini Tocci, contraddistinto da una pregevole torre cinquecentesca (Pian della Torre). E’ da ricordare che su questo territorio, nel 2003, è stato apposto un vincolo di tutela monumentale da parte della Sovrintendenza Regionale per i Beni Culturali delle Marche tanto che nella zona sono stati effettuati scavi di interesse archeologico. Che fine ha fatto questo vincolo onde poter permettere l’installazione di un mega impianto fotovoltaico?
Il sindaco Patrizio Catena più volte chiamato a intervenire sulla questione ha sempre alzato le braccia sostenendo, in qualità di amministratore comunale, di non avere le competenze necessarie a intervenire. Allora contro lo scempio del paesaggio naturalistico-ambientale si sta adoperando il Comitato “Terra vivente”, già costituitosi nel 2002 per difendere e valorizzare il territorio della valle della Screbbia (Sant’Angelo in Maiano, Pigno, Monte Martello, Molleone, Fenigli, San Savino, Castello di Frontone, Paravento, Acquaviva), promuovendo la continuità delle attività agricole tradizionali che ne hanno forgiato un paesaggio agrario unico, associandovi un turismo ambientale di alta qualità, che dia la possibilità di tutelarne le preziose ed irripetibili risorse paesaggistiche, storiche, architettoniche ed archeologiche a vantaggio della comunità locale odierna e soprattutto futura. Il Comitato si è ulteriormente rafforzato con l’aggiunta di nuove adesioni da parte di chi ha a cuore la salvaguardia del paesaggio, sia cittadini locali sia stranieri che, incantati dalle bellezze paesaggistiche, hanno scelto di soggiornare in questa zone. ”E’ mai possibile - si chiedono i rappresentanti del comitato - che il business di qualche speculatore debba avere il sopravvento sulle ragioni di una moltitudine di cittadini che vogliono difendere un patrimonio comune?”.
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