Flaminia disastrata e pericolosa 
Autore: i.o. 
| Papi chiede a Ricci interventi prima dell’arrivo dell’inverno | 
Cagli Sono passati dieci anni da quando la strada Flaminia,  nel tratto che collega Calmazzo alla Regione Umbria, è passata dalla  gestione Anas a quella provinciale, con un sensibile peggioramento dello  stato della transitabilità e della sicurezza. Nel dicembre 2010  Domenico Papi, capogruppo del Partito democratico in consiglio  provinciale, aveva chiesto al presidente della giunta di intervenire  sulla manutenzione della strada che, in questi anni, è diventata  un'arteria fondamentale per il traffico di mezzi pesanti, chiedendo  anche la riconsegna della sua gestione all'Anas. A un anno di distanza  da quella interpellanza, Papi decide di ripresentare il problema in  Provincia. “A fronte di crescenti, ed ora insopportabili,  tagli ai trasferimenti alle province, si registra un costante aumento  dei costi di manutenzione, compresi gli interventi molto onerosi nei  viadotti e quelli milionari previsti per l’adeguamento del sistema di  illuminazione della galleria del Furlo. Va anche considerato che  l’attuale deteriorato stato del fondo stradale potrebbe portare, al fine  di garantire le condizioni di sicurezza, ad un abbassamento del limite  massimo della velocità da 110 a 90 km all’ora, con un ulteriore  declassamento di tale arteria”. Una situazione insostenibile secondo il capogruppo del Pd che sottolinea come sia destinato ad aumentare ancora il traffico in quel tratto di strada, dato che si tratta dell'unico collegamento con la Regione Umbria e con Roma. “A che punto è l’iter procedurale, già avviato dalla Provincia, per riclassificare come strada nazionale, e riconsegnarla alla gestione Anas, la S.P. 3 Flaminia da Calmazzo a Pontericcioli di Cantiano e la S.P. 452 della Contessa? E quali interventi sono previsti su tali tratti viari in previsione anche della imminente e problematica stagione invernale?” Papi si rivolge così al presidente della Giunta provinciale Matteo Ricci, aspettando risposte e interventi concreti.  |             



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