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Pugni al capotreno, condannato a quattro mesi

QUATTRO mesi e venti giorni, e per ora rimarrà in carcere. J S, il 42enne di Cagli (Pesaro) che martedì scorso aveva preso a pugni il capotreno che lo aveva pizzicato senza biglietto

QUATTRO mesi e venti giorni, e per ora rimarrà in carcere. J S, il 42enne di Cagli (Pesaro) che martedì scorso aveva preso a pugni il capotreno che lo aveva pizzicato senza biglietto, è stato condannato ieri con rito abbreviato in tribunale a Imola. Alla sbarra, davanti al giudice Massimiliano Cenni, S si è presentato per le accuse di lesioni al capotreno e a un finanziere rimasto ferito dopo aver cercato di fermarne la fuga, e per resistenza a pubblico ufficiale.
L’UOMO, su cui il giudice si è riservato ogni decisione sull’istanza di libertà, era stato arrestato intorno alle 14,30 di martedì 7 dalla polizia nel piazzale della stazione ferroviaria.
Partito da Bologna pochi minuti dopo le 14, viaggiava a bordo del treno 3005 diretto a Rimini, ma senza biglietto e senza denaro. Al controllo del capotreno, come ha confessato lui stesso in tribunale, ha perso la testa di fronte all’invito a scendere alla prima stazione utile, non potendo acquistare a bordo il biglietto.
PRIMA ha sferrato un paio di pugni al controllore, che se l’è cavata con ferite al volto guaribili in otto giorni. Poi, nel tentativo di fuga tra le carrozze del convoglio, è stato braccato da un gruppo di passeggeri, tra i quali c’era anche un finanziere.
QUANDO a Imola le porte automatiche del treno si sono aperte, S ha tentato di nuovo la fuga, ma nella concitazione il finanziere si è procurato una distorsione (guaribile in quattro giorni) a un dito della mano sinistra. Il pesarese, con precedenti per maltrattamenti in famiglia, furto, lesioni e rifiuto di sottoporsi all’alcol test, ha detto di assumere psicofarmaci per la cura di una depressione che a volte lo fanno ‘sbroccare’, come sostenuto da lui in persona in aula la settimana scorsa.