| Cagli - Fuga di giovani. Centro storico con negozi ed attività che chiudono | 
CAGLI _ Centro storico sempre più vuoto. E’ questo il grido di allarme  di molti cagliesi che vedono diminuire giorno dopo giorno, una vivacità  del centro storico che un tempo lo rendeva luogo di incontri (piazza in  particolare), di fruizione di varie attività commerciali, artigianali e  di svago. Un comune denominatore proprio dei centri storici fino a pochi  anni fa, oggi spopolati di attività e di “interessi” che anche a Cagli  creano nostalgici ricordi. Il corso ad esempio, pochi metri oltre la  piazza centrale è semivuoto dove un tempo vi erano quattro barbierie,  oggi solo una, parrucchieri, macellai, negozi di confezioni, alimentari  ed altre attività. Oggi è nella parte più a valle, è quasi deserto, solo  qualche negozio che resiste tra mille difficoltà e una pavimentazione  in certi tratti divelta e poco consona ad una via come il corso di una  città. Il decoro cittadino, un tempo vanto dei cagliesi di un tempo, è  un vero ricordo. Strade del centro con rattoppi in catrame su  pavimentazioni di sampietrini e buche un po’ ovunque. La piazza, in  passato pulsante di una vita cittadina dove ogni incontro avveniva  all’ombra del duecentesco palazzo comunale, in molte ore del giorno e  semideserta. Anche qui negozi non certo pieni di gente per fare acquisti  e bar con un discreto numero di avventori solo al mattino nelle ore  delle colazioni o qualche presenza più discreta per gli aperitivi. Pochi  anche i tradizionali capannelli serali in una piazza che è il ricordo  di quanto avveniva in passato. Sarà pure la stagione autunnale, il  grigiore di giornate spesso piovose, una crisi mondiale che ha frenato  consumi ed entusiasmi, attività industriali ed artigianali da sempre  scarse ed ora le poche presenti in forti difficoltà, ma sta di fatto che  molto è cambiato. “Vivere a Cagli” come si legge in un blog di un  cagliese, Lucio palazzetti, che volontariamente cerca di informare  attraverso il web e di far risaltare le poche cose ed attività odierne,  non è più come vivere nella Cagli che ricordano i più attempati. Ed i  giovani? Scarsi i divertimenti, mentre si aspetta una moderna multisala  che potrebbe ridare brio alle serate di una gioventù per lo più con  valori ancora molto lontani da quanto avviene nelle grandi o medie  città. Ma non basta per mantenere uno stato di cose che non degeneri se  poi non ci sono le dovute attenzioni per i giovani di ogni età e  soprattutto se poi per ogni giovane che studia o si laurea, l’unica  alternativa è trasferirsi in cerca di un lavoro. E’ una continua “fuga”  delle menti migliori o meglio di una futura “intelligentia” costretta ad  emigrare e che non offrirà più il meglio di se, per essere i  protagonisti futuri per invertire uno stato di cose che dura da molti  anni. Un trend che in tutto l’entroterra è diventata una costante ed  affermarlo non si tratta di disfattismo, di voler mettere in cattiva  luce una città, un territorio, ma solo una constatazione che è ormai  sulla bocca di tutti. Piccole frazioni, paesi e anche Cagli non è da  meno, hanno imboccato una via del tramonto che fa chiudere negozi,  attività e la vivacità in piazze o piazzette ed i sogni di un tempo,  sono sempre più un amaro ricordo.
 
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