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domenica 6 febbraio 2011

Mei: “Mobilitiamoci per salvare il Celli”


Mei: “Mobilitiamoci per salvare il Celli”

Cagli “Ci dobbiamo mobilitare perchè solo così potremo salvare la nostra struttura ospedaliera”. A queste parole di Vincenzo Mei, la platea ha risposto con un lungo e convinto applauso, segnale inequivocabile di un orgoglio cittadino che l’iniziativa del movimento “Uniti per Cagli” ha saputo risvegliare su un tema in passato motivo di lunghe battaglie. “Ci si aspettava su tutto quello che è successo in questi anni nell'ospedale di Cagli da parte della cittadinanza una protesta, una reazione che non c'è stata - ha esordito Vincenzo Mei - E’ stato un errore non aver reagito, fidandosi delle parole di rassicurazione da parte di chi amministrava la città. Come facciamo oggi a fidarci dopo le esperienze di questi anni, in cui è stato detto tutto il contrario di tutto? Noi vogliamo costituire un comitato con il nome di Vigilanza, un comitato che dovrà essere attento, vigile rispetto a quello che succederà, che potrebbe avvenire dentro l'ospedale per difenderlo, perché abbiamo avuto amministratori che non si sono fatti valere e cittadini che non hanno dato il supporto necessario per evitare che l'ospedale di Cagli raggiungesse questi livelli.
“Oggi ci dobbiamo mobilitare - ha proseguito Mei - perché nel recente passato ci sono state ambiguità, sotterfugi. Facciamo fronte comune perché solo così potremo salvare dai tagli la nostra struttura ospedaliera. Riguardo all'ospedale unico Cagli non può stare fuori da questo discorso. Noi saremo più penalizzati. Prossimamente in Regione ci sarà in discussione il Piano sanitario, noi dovremo dire la nostra. Facciamolo come Consiglio comunale unito, sarà più forte e incisivo, il pericolo c'è ed è grosso, e da Mezzolani vogliamo non parole ma qualcosa di scritto. L'ospedale di Cagli non è solo per Cagli”.
g.n.,

Preoccupazione per gli anziani 

   Cagli L'assemblea pubblica ha deciso di dar vita ad un comitato a difesa dell'ospedale. Un gruppo di persone che, al di là dei colori politici e delle ideologie, cercherà di far valere gli interessi dei cittadini. Farà parte del comitato anche il personale medico guidato dal dottor Sergio Castellucci. L'assemblea ha ascoltato anche la testimonianza di un infermiere che ha sottolineato come sia difficile lavorare. “Due anziani – racconta – erano disperati quando hanno saputo che non c'erano letti disponibili, dovevano andare a Sassocorvaro ma non sapevano come arrivarci”.   
     
Troppe ombre sull’ospedale
Allarme del movimento Uniti per Cagli dopo il ridimensionamento dei reparti
   
  
Cagli Tanti i cittadini, i medici, gli infermieri e le associazioni che venerdì sera, nella sala principale del circolo Atanagi, hanno partecipato all'assemblea pubblica in difesa dell'ospedale A. Celli. Un dibattito lungo e infuocato perchè ora la paura dei cagliesi è quella di vedersi portare via servizi sanitari fondamentali. L'allarme, lanciato qualche giorno fa dal movimento civico Uniti per Cagli, ha lasciato senza parole molti cittadini convinti che ormai la chiusura dell'ospedale fosse un pericolo superato. Invece mercoledì scorso cinque posti letto del reparto di chirurgia sono stati trasferiti nel reparto di medicina, portando all'effettiva chiusura di chirurgia. Inoltre, già da qualche mese, circolavano voci circa lo spostamento del laboratorio analisi a Fossombrone e di un ridimensionamento del personale infermieristico, tanto che i consiglieri di Uniti per Cagli avevano interrogato il sindaco e la giunta. Il sindaco Catena aveva garantito che tutti i servizi sanitari attivi sarebbero rimasti tali.

L'evento che ci ha portato a sensibilizzare quanta più gente possibile – ha affermato Simone Priori, coordinatore del movimento civico che ha organizzato l'assemblea – è che il reparto di chirurgia è stato accorpato a quello di medicina. Dove porterà tutto ciò? Non è ben chiaro quello che accadrà, la cosa che più ci preoccupa è la rassegnazione dei cittadini, occorre invece sostenere tutti insieme un progetto. Il pericolo annunciato dal movimento è che possa andare in crisi la presenza della sanità a Cagli, una città che, come hanno voluto ricordare molti cittadini, vanta quasi 10 mila abitanti ed è situata in una posizione strategica, al centro di numerosi piccoli paesi e vicino al confine con l’Umbria. Come si pone l'amministrazione comunale nei confronti di questo problema? è la domanda che il consigliere Vincenzo Mei ha voluto rivolgere direttamente al sindaco, presente in sala insieme ad alcuni assessori. La dottoressa Maria Capalbo, direttore sanitario di zona, mi ha informato – ha affermato Catena - L'accorpamento dei reparti è stato necessario perchè mancava il personale, ma si tratta di una situazione temporanea, sono tutti interventi di natura provvisoria, se così non fosse interverremo.

Intanto il sindaco ha incontrato giovedì l'assessore regionale alla sanità, Almerino Mezzolani per cerare di capire i progetti della Regione. Dal pubblico però, più di una persona, ha ricordato la visita di Mezzolani a Cagli quando disse che l'ospedale non avrebbe subito cambiamenti. Qualche mese dopo invece sparì la chirurgia d'urgenza.
irene ottaviani,
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