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domenica 13 febbraio 2011

“Stop al progetto ospedale unico”

clipped from www.google.it
“Stop al progetto ospedale unico”
Per D’Anna fagociterà tutte le risorse destinando alla chiusura i piccoli nosocomi
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Cagli Il destino dell'Ospedale di Cagli e delle altra strutture dell'entroterra, è segnato se non si ferma l'operazione Ospedale Unico. Questo il lapidario giudizio di Giancarlo D’Anna, consigliere regionale del Pdl e vice Presidente Commissione Sanità: “E' scritto negli atti. La Regione vuole concentrare sulla costa i servizi ospedalieri e trasformare gli attuali ospedali interni in lungodegenza e riabilitazione. In altre parole gli attuali ospedali dell'entroterra non sarannno più tali. Questo lo denuncio da tempo incontrando ostacoli non solo dagli avversari. C'è poco da chiacchierare. Chi vuole e lavora per l'ospedale Unico è consapevole che questo comporterà la fine degli ospedali dell'interno, in tempi diversi ma tutti faranno la stessa fine. La regione Marche è intenzionata a creare un Ospedale per provincia e un'unica vera eccellenza, quella di Ancona.

“La Sanità - prosegue D’Anna - assorbe l'80% del bilancio regionale e crea appetiti politico-clientelari non indifferenti. Con la scusa della crisi dopo decenni di sprechi oggi la Regione ha deciso di risparmiare non senza investire i risparmi in grosse operazioni immobiliari legate alle alienazioni e successiva costruzione dell'Ospedale Unico. Lo fa sulla pelle dei più deboli in questo caso le realtà dell'entroterra strette dalla morsa degli interessi che puntano sullo spostamento di servizi e strutture, non solo sanitari, lungo la costa. Un progetto che è confermato dai ricorrenti richiami alla città metropolitana Pesaro-Fano che incontra favori e interessi trasversali. Il territorio a mio avviso va difeso tutto: costa o entroterra che sia”.

Lo scenario che paventa D’Anna è davvero fosco: “Altrimenti corriamo il rischio di ritrovarci nel prossimo futuro con una costa ultraurbanizzata soffocata dalla polveri sottili, sovrappopolazione con tutto quello che comporta e un'entroterra destinato ad ospitare solo discariche, impianti inquinanti e una selva di deturpanti impianti fotovoltaici a terra. Potrebbe sembrare fantapolitica ma se si studiano il Piano Socio Sanitario 2010-2012 e le Linee di indirizzo per l'attuazione del Patto per la Salute 2010-2012 e della legge di stabilità 2011 per quanto riguarda il futuro della Sanità è tutto scritto. Per il resto l'entroterra vive sulla sua pelle il disinteresse cronico di una politica parolaia e doppiogiochista. Bisogna tenere la guardia alta e non attendere di subire decisioni che nulla hanno a che fare con le esigenze reali dei cittadini. Sulla Sanità a Fano è nato un coordinamento traversale che vuole difendere il diritto alla Salute di tutti i cittadini nessuno escluso. Nelle prossime settimane in un incontro pubblico proporremo le nostre controproposte sarà inoltre un momento di incontro con chi ha a cuore il futuro della Sanità nella nostra provincia. Partecipare è doveroso per chi non condivide scelte imposte”.

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