Si tuffa e rischia di morire |
Fonte: Corriere Adriatico |
Salvato per miracolo dai vigili del fuoco. Aveva gli arti paralizzati |
Cagli Salvato per i capelli. Un ucraino, sui trent’anni, domenica pomeriggio si è tuffato sulle acque del Burano a Cagli. In quel punto il livello del fiume è stato calcolato alto all’incirca un metro. Forse anche meno. L’uomo, che si era portato al fiume con altri due suoi amici, avrebbe deciso di tuffarsi senza calcolare il rischio.
Ha battuto la testa contro una pietra. Non ha perso conoscenza. Si è però subito reso conto che qualcosa di grave gli era comunque capitata. Non riusciva a muoversi. Aveva perso completamente la sensibilità degli arti inferiori. Tutto a causa di un’imprudenza che può avere conseguenze gravi. Saranno gli ulteriori accertamenti medici a stabilire lo stato si salute del trentenne. I vigili del fuoco di Cagli, appena allertati di quanto era accaduto si sono precipitati sul posto dell’incidente. Hanno dovuto lavorare con grande professionalità. Ricorrendo all’ausilio di una barella speciale. Sulla quale sono riusciti a deporre l’infortunato dopo averlo immobilizzato al fine di prevenire ulteriori complicazioni. La lunga operazione si è mostrata impegnativa perché i vigili del fuoco sono dovuti intervenire direttamente sul fiume dopo averlo attraversato. Da una sommaria ricostruzione dei fatti sembra sia da escludere che l’uomo sia scivolato. Non era a caso in compagnia. Tutto sommato un bagno fresco poteva lenire il caldo afoso del pomeriggio domenicale. Il fiume rappresenta sempre un pericolo. Ancor più per chi non lo conosce. Oppure lo sottovaluta anche nei tratti che all’apparenza sembrerebbero facili. “Ciò che è successo – ammoniscono i soccorritori – deve far riflettere tutti quanti, e i giovani in particolare perché il fiume deve richiedere sempre tanta prudenza. Mai sentirsi sicuri di nulla. Rivolgiamo un vero e proprio appello in tal senso”.
La prima domenica estiva ha registrato un notevole afflusso sul fiume a Cagli e anche lungo la strada che porta a Pianello. Nel tardo pomeriggio si sono visti gruppi numerosi di giovani che sul fiume avevano preso la prima tintarella come vuole la tradizione che va avanti da sempre.
Una lieta giornata funestata dal grave incidente che deve richiamare tutti a ripensare che al fiume si deve andare evitando ogni superficialità. Un messaggio da ripetere con insistenza visto che la frequenza sta aumentando da parte di chi, invece di raggiungere il mare preferisce trovare un po’ di benessere a pochi passi da casa. Tutto questo nella speranza che il trentenne possa cavarsela al meglio
Il giovane tuffatore resterà paralizzato
Cagli
Resterà paralizzato il giovane straniero di 30 anni che domenica, tuffandosi nel fiume Bosso a Cagli, non si è reso conto della scarsa profondità dell’acqua e ha picchiato il capo contro un masso che si trovava sul fondale. Le speranze dei medici di Torrette, dove il giovane era stato trasportato in eliambulanza, erano scarsissime visto che lo straniero subito dopo il tuffo aveva perso il controllo degli arti inferiori. Deve la vita alla solerzia dei vigili del fuoco di Cagli che, attraversando il fiume dotati di una barella speciale, lo avevano salvato e portato dove lo attendeva un’ambulanza. Un terribile incidente che serva da monito.