“Strada chiusa non per tutti”
Pierfranceschi: nessun controllo sugli accessi abusivi e pericolosi
Cagli Chiusa la strada che da Acquaviva porta al  monte Catria. Ne chiede l’immediata riapertuta Anacleto Pierfranceschi,  consigliere comunale del Pdl dopo l’ordinanza della Provincia che ha  vietato il transito lungo la Tenetra per motivi di incolumità pubblica a  causa del notevole degrado della pavimentazione stradale e dell’alta  densità di buche a cui non è possibile porre rimedio con interventi di  manutenzione ordinaria o di regolazione localizzata del traffico. 
“Ho  ricevuto segnalazioni e lamentele da parte dei residenti di Acquaviva e  non solo  in merito alla presenza del divieto: mi sono prontamente  recato a fare un sopralluogo e ho constatato la presenza del divieto di  accesso alle persone non autorizzate con tanto di sbarra munita di   lucchetto per chi  sale e un ulteriore divieto di accesso, posizionato  per chi scende, sul ciglio di sinistra della sede stradale e più  precisamente all’altezza del rifugio “Casetta dei  Mochi”. Poco sopra in  località detta “Il Sodo” erano presenti numerose persone, tra cui molti  stranieri, che praticavano l’hobby dell’aereomodellismo e che quindi  secondo tale ordinanza erano tutti trasgressori. Ho inoltre potuto  verificare, essendo un tecnico del settore, come la pavimentazione  sia  notevolmente deteriorata con presenza di numerose buche anche se il  sottofondo stradale risulta essere ottimo ed idoneo a sopportare il  transito veicolare anche con doppio senso di marcia. Le buche originate  dall’infiltrazione di acqua che ha favorito il distacco della  pavimentazione, non sono altro che il frutto di una cattiva manutenzione  nel corso degli anni precedenti. Anni in cui non si è badato a spese  (che stiamo ancora pagando) per effettuare lavori solo su alcune strade  che davano maggiore “visibilità” all’amministrazione provinciale  (leggasi transito del Giro d’Italia) a scapito di altre che sono rimaste  all’abbandono e che oggi bisogna chiuderle  per non incorrere in  possibili denunce”.
Ma, si chiede Pierfranceschi gli autorizzati non rischiano anche loro di dover incappare in incidenti dovuti al fondo stradale rovinato? “E poi chi sono questi autorizzati e chi rilascia loro l’autorizzazione? Dall’ordinanza si legge che il divieto non riguarderà i mezzi di soccorso, vigilanza, degli addetti alla manutenzione (di che cosa se la strada è chiusa ?) degli operatori economici e appartenenti all’Università degli usi civici di Acquaviva per raggiungere i fondi boschivi ed agricoli accessibili esclusivamente dalla strada interdetta al traffico. Ma chi ha pensato ad avvisare gli abitanti di Acquaviva di questo divieto? E quelle persone che non fanno parte dell’Università agraria di Acquaviva ma che sono proprietarie di appezzamenti di terreno racchiusi nell’area interdetta al transito non possono più raggiungere i propri terreni? E chi da Acquaviva si vuol recare sul Catria dovrebbe andare a transitare sulla provinciale del Buonconsiglio che presenta pendenze anche del 20% ed una sede stradale che non consente il transito contemporaneo di due auto? E chi vuole andare a funghi in quella zona non potrà più andarci se non a piedi”.
Giovanni Bartoli,
Uno schiaffo ai residenti



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