Trecento firme in poche ore: Pianello vuole l'ufficio postale
Oltre
300 firme raccolte. Con un’iniziativa “cotta e mangiata”, che non ha
avuto il tempo di farsi conoscere, ma che ha avuto il successo sperato.
Per salvare l’ufficio postale di Pianello, le firme sono state raccolte
sabato tra gli abitanti della frazione, con un gazebo presidiato
dall’assessore Massimo Vantaggi e dal consigliere provinciale Domenico
Papi, in accordo con la pro loco di Pianello e il suo presidente Giacomo
Bianconi. Non importa quanto scarso fosse il preavviso: Pianello, la
frazione dei record, i suoi fogli di sottoscrizioni li ha più che
raccolti. Per ripetere, come già aveva scritto in una lettera inviata
dal consigliere della pro loco Raffaele Papi al presidente di Poste
italiane e al direttore generale del ministero della sviluppo delega
alle poste al Comitato Nazionale Consumatori e Utenti (organo del
ministero dello Sviluppo economico), che l’ufficio di Pianello non deve
chiudere. Nella missiva, poi, venivano denunciati i disservizi di Poste
italiane nella frazione. Una frazione alla quale servono servizi, perché
tra i rischi c’è quello dello spopolamento che molti temono, che è già
partito ma che è ancora reversibile. Quello spopolamento che non
significa “solo” perdere un pezzo di storia, tradizione e cultura. Ma
anche un pezzo di territorio, quello che, la gente dell’entroterra,
continua a conservare, pulire e rispettare. E che, trascurato, fa
parlare persino di frane, alluvioni, siccità e incendi. Pianello non è
solo una frazione che sembra un comune, ma è anche punto di riferimento
per chi resiste a Cerreto, Pieia, Massa, Moria, Caimarini, Caimercati, …
in una fetta di territorio tanto grande da comprendere Serravalle,
Burano, Morena e altri pezzi di Umbria che usufruiscono di numerosi
servizi della Posta. A partire dalle pensioni, pure se queste zone si
rifiutano di essere considerate territorio per soli anziani.
Elisa Venturi
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