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mercoledì 19 dicembre 2012

Attesa finita ad Acquaviva per la nuova croce della chiesa

Attesa finita ad Acquaviva per la nuova croce della chiesa 
Un fulmine ci era finito proprio sopra. E aveva mandato in frantumi la croce in marmo che svettava sul campanile della chiesa di Acquaviva, dedicata alla Beata Vergine del Rosario. Sono passati 42 anni da quel maggio del 1970, ma, un mese fa, la chiesa è tornata ad avere la sua croce, proprio mentre si preparava a onorare l’Avvento e festeggiare il Natale. Lo scorso novembre, infatti, ad Acquaviva, su iniziativa della pro loco, dell’Università Agraria e della parrocchia, l’installazione della nuova croce sul campanile della chiesa è stata al centro di una festa religiosa.
Non è in marmo, la nuova croce (volutamente diversa da quella originale), ma in ferro cromato: è alta 125 centimetri e pesa 30 chili. Del design, è stato incaricato l’artista Giovanni Pupita di Fano, ma nato ad Acquaviva. La realizzazione, invece, è del fabbro Roberto Zepponi, anche lui di Acquaviva. A presiedere la cerimonia c’era il vescovo di Fano, Fossombrone, Cagli e Pergola Armando Trasarti e a concelebrare, cinque parroci tra i quali l’ex parroco di Acquaviva don Gabriele Bongarzoni.

Tra i presenti, anche il sindaco Catena, il vice Mazzacchera, il consigliere provinciale Papi e quello regionale Traversini. Al termine della santa messa delle 17, è stata benedetta la croce, poi issata fin in cima al campanile (20 metri) illuminato a giorno da operai specializzati. Appena terminato di fissare l’ultimo bullone, il cielo si è illuminato di molteplici colori, merito dei bellissimi fuochi d’artificio e la numerosa folla si è sciolta in un fragoroso applauso.
Quella per la nuova croce è solo una delle tante feste coordinate dalle locali associazioni, presiedute da Pietro Ciancamerla ed Elvezio Zanchetti, da sempre a fianco del parroco don Ivan.

QuiFlaminia

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