Cagli Vendeva polizze false e incassava i soldi
Incassava soldi veri dando in cambio polizze false. Una truffa da 50mila
euro, almeno fino ad ora. Oltre 150 clienti della Sai Fondiaria di
Cagli, una subagenzia retta dalla responsabile Fabiola Gabbanella, hanno
scoperto qualche giorno fa di essere stati raggirati dalla donna di cui
si fidavano ciecamente da almeno 15 anni. Tra loro ci sono anche le
suore del paese, che avevano pagato la Rc auto ricevendo carta straccia.
Raggirato anche un maresciallo in pensione oltre a mezzo comune di
Cagli, parenti stessi della donna, giovani neopatentati. False anche
alcune polizze vita.
Se ne sono accorti per caso, dopo che un
assicurato ha scritto all'agenzia di Fossombrone chiedendo il
risarcimento del danno subìto dalla sua auto in seguito ad un incidente.
E lì è avvenuta la scoperta: "Lei non è assicurato". Poi si è visto che
il cliente aveva in mano una polizza falsa, fatta con una copiatrice a
colori. Ma la stessa agenzia capofila di Fossombrone aveva già avvertito
delle crepe dopo il crollo nel corso del 2012 dei premi incassati.
Insomma, 150 clienti improvvisamente avevano smesso di pagare il rinnovo
delle polizze. Com'era possibile?
Alle richieste di spiegazioni
da parte dl capo agenzia di Fossombrone Ermanno Bonifazi, la sua
subagente Fabiola Gabbanella rispondeva che si trattava della crisi, che
molte famiglie preferivano tenere l'auto in garage per non aggravare il
bilancio familiare. Non credendoci fino in fondo, dall'agenzia di
Fossombrone hanno cominciato a fare alcune telefonateagli assicurati,
ricevendo delle risposte sconcertanti: "Ci dicevano - svela Bonifazi -
che la macchina era stata rottamata, oppure che la teneva in garage e
che non avevano pagato la polizza. Non era vero niente. Questi clienti
avevano pagato regolarmente il premio ma la Gabbanella li aveva
contattati prima di noi dicendo di rispondere in un certo modo in caso
di controllo. E loro hanno seguito per fiducia. Qualche giorno fa, sono
andato a Cagli e ho trovato decine di persone fuori dall'ufficio che
chiedevano di sapere. La Gabbanella, presente, diceva di stare
tranquilli perché era tutto in regola. Io allora, come in un comizio, ho
spiegato che la signora che vedevano lì aveva truffato i clienti, aveva
truffato me e la compagnia assicurativa. Poi ho chiesto alla Gabbanella
- dice Bonifazi - che mi scrivesse una dichiarazione con la quale
ammettesse la sua condotta. Ora stiamo ricostruendo tutto il falso
prodotto in questi mesi, trasformando in pochi minuti le polizze
farlocche in polizze vere. Il premio incassato dalla Gabbanella è stato
rifondato da me alla Compagnia, che comunque ha garantito sempre i
clienti raggirati. Ora, dopo aver revocato l'incarico alla mia ex
subagente, stiamo preparando una denuncia ciscostanziata alla procura
della Repubblica.
ROBERTO DAMIANI - RESTO DEL CARLINO
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giovedì 6 dicembre 2012
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