C'è un cagliese ai vertici di Confindustria Serbia
È arrivato ai vertici di Confindustria in Serbia e ora potrebbe
rappresentare un punto fermo per gli imprenditori che guardano al paese
balcanico come un'opportunità. È Marco Moscardi, professionista cagliese
presente in Serbia con propri uffici da un decennio e già organizzatore
di numerose missioni commerciali per aziende italiane e per la Regione
Marche. Il percorso della Serbia per l'adesione all’Ue è ormai alle fasi
conclusive e già entro il 2013 si potrebbe arrivare all’annuncio di
accettazione fra i paesi che inizieranno il precorso per una
integrazione europea. Anticipando questo percorso alcune imprese e
consulenti italiani hanno dato vita a un'associazione di imprese di nome
Sistema che è diventata pian pano punto di riferimento per chi voleva
andare in Serbia per trovare nuovi sbocchi di lavoro. Ora, con
l’evoluzione della Serbia verso i lidi europei, anche Sistema si è
evoluta e nel luglio del 2012 si è trasformata ufficialmente in
Confindustria Serbia. A far parte del primo direttivo a Belgrado è
chiamato, assieme ai vertici di Unicredit, del Gruppo Mazzaferri e di
aziende dell’indotto Fiat, Benetton e studi di consulenza serbi e
italiani, appunto il cagliese Moscardi.
"Ora si tratta di approfittare come territorio di questa presenza -
dice -, io sono l’unico consigliere Confindustria Serbia che provenga
dal centro Italia. Questa è una grande opportunità, perché finalmente in
Serbia, e da qui in tutta l’area balcanica, si possa arrivare dalla
nostra regione e da quelle confinanti in modo più coordinato e mirato
evitando quella miriade di tentativi spesso inutili che hanno costellato
il modo di operare degli ultimi anni. La Serbia non è solo quella
opportunità di delocalizzazione così osannata e demonizzata allo stesso
tempo, nelle ultime uscite televisive dietro il fenomeno Fiat, ma è
soprattutto un mercato vivo, vitale con grandissime assonanze con il
nostro sistema industriale, fondato su una miriade di micro imprese,
piccoli centri e rapporti umani legati a quelli industriali. È l’unico
Paese che ha rapporti di libero scambio, senza dazi, con i paesi dell’ex
Urss ed è tornato a essere il paese strategico di tutti i Balcani dopo
il triste periodo bellico. Ha grandi possibilità di lavoro per la
realizzazione di opere pubbliche stradali, ferroviarie e fluviali per
l’adeguamento alla rete europea degli assi fondamentali e per questo
vede arrivare ingenti finanziamenti. Sono a disposizione degli
imprenditori che vorranno davvero approfittare di questa fortunata
congiuntura, al fine di fornire tutti i chiarimenti, strategie di
intervento e studiare assieme le forme migliori per sviluppare i
progetti di allargamento della propria attività in Serbia”.
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martedì 15 gennaio 2013
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