Papi promosso: da Cagli alla giunta provinciale
Si è preso il posto per il quale aveva lavorato in campagna
elettorale. Una campagna che, ha più volte ricordato, si è pagato da
solo, non senza sacrifici, ma a servizio di un partito e di un
territorio nel quale crede molto, portando a casa un bel bottino di
preferenze. Ora che l'assessore Morani (dell'entroterra anche lei)
"rischia" di entrare in Parlamento a seguito delle primarie del Pd, il
presidente Ricci ha nominato Domenico Papi assessore con le deleghe a
Trasporti, Sicurezza, Mobilità, Polizia Provinciale, Aree interne e
Montagna. Di Cerreto e sindaco di Cagli per più mandati, Papi era già
capogruppo del Partito Democratico in consiglio provinciale e, pur grato
del ruolo, non aveva mai nascosto il desiderio di avere di più. Un
premio per il prezioso lavoro svolto e la volontà di dare più voce alle
aree interne (specie al Catria e Nerone) sono le motivazione che Ricci
ha dato alla nomina, dicendosi convinto che l'attuale assessore
all'Istruzione andrà in Parlamento e che, quindi, il numero degli
assessori non muterà. Con l'elezione di Papi, intanto, a mutare è il
numero dei consiglieri. Siccome il primo dei non eletti è Morani, tocca
alla seconda, ancora una donna e nota ai cagliesi: sarebbe quella
Simonetta Romagna diretta concorrente di Traversini alle ultime elezioni
regionali.
Che l'entroterra abbia una voce in più non interessa al movimento
locale e territoriale Fronte di Azione Popolare Pesaro-Urbino né al suo
presidente (di Apecchio) Giacomo Rossi. “In una periodo di crisi come
questo e in una Provincia in default con 130 milioni di debiti - spiega
Rossi - è assurdo nominare un altro assessore. Questa nomina non ha
senso ed è frutto degli accordi interni al Partito Democratico; in
sostanza Papi ha appoggiato alle primarie il trio correntizio Marchetti,
Morani e Bersani (che a sua volta nominerà sottosegretario Matteo
Ricci) e così facendo lo stesso Papi, ha guadagnato una poltrona, come
se già non gli bastassero i notevoli rimborsi benzina. Lo stesso Ricci
si lamenta che le Province hanno perso potere d'azione e hanno un futuro
incerto: nominare un altro assessore adesso ha dell'incredibile.
Semmai, un altro assessore si sarebbe dovuto nominare se la Morani fosse
stata eletta, ma lo stesso assessorato non avrebbe avuto senso, visto
che poi mancherebbe meno di un anno al rinnovo della Provincia che tra
l'altro, non si sa nemmeno se esisterà più”.
ELISA VENTURI
QUIFLAMINIA
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martedì 8 gennaio 2013
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