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martedì 1 gennaio 2013

Polizia municipale, servizio in comune per altri tre anni

Il comando di Cagli
Elisa Venturi

Polizia municipale, servizio in comune per altri tre anni


Il 31 dicembre saranno sei mesi. Sono quelli scelti per “sperimentare” il servizio associato di polizia municipale. Un esperimento riuscito, visto che la convenzione sarà prorogata per tre anni. Cagli, Acqualagna, Cantiano, Frontone e Serra Sant’Abbondio sono i comuni che hanno deciso di lavorare insieme, guardando a un futuro nel quale la voce di un piccolo comune è troppo bassa per essere sentita. Un territorio vasto chilometri (254 solo Cagli), quello da coprire con soltanto dieci agenti full time e un part time, abitato da 18mila persone circa, metà delle quali residenti a Cagli. "Abbiamo deciso di proseguire - spiega il sindaco di Cagli Patrizio Catena -, intanto perché c'è l'obbligo di gestione associata del servizio per i comuni con meno di 3mila abitanti e poi perché, in questi periodi così difficili, i comuni più grandi hanno il dovere di farsi carico dei problemi degli altri e imparare a lavorare insieme", traendo reciproci vantaggi, pur se con qualche difficoltà di gestione. Un percorso difficile per tutti, di più per qualcuno, che si è scelto di sperimentare con il più delicato tra i servizi comunali, perché trasversale, capace di toccare non solo la sicurezza, ma anche commercio, cura del territorio e altro ancora. Con un impatto anche all’esterno: si tratta sempre di polizia. In un comprensorio abituato a delegare molto al vigile del comune, ad avere tradizioni e manifestazioni, ma con un organico a disposizione che è metà di quello necessario.

Difficoltà, Francesca Catullo, comandante dei vigili del Catria e Nerone non le ha nascoste. "Lavoriamo per i funerali, che richiedono diverse ore di servizio - ha detto - e spesso le manifestazioni che richiedono la presenza del vigile si accavallano, come il 2 giugno o a Natale. Ma se si impara a programmare come territorio e non come singoli comuni, allora queste difficoltà si superano. Anche perché il personale è molto disponibile, pur se metà rispetto al necessario: dieci agenti full time e un part time su un territorio abitato da 18mila persone circa, metà delle quali residenti a Cagli (che, da solo, ha un'estensione di 254 km). Bisognerebbe andare verso la specializzazione, ma con poco personale è difficile partecipare ai corsi di formazione. Il problema principale è che si sono unite le debolezze, non le forze, ma in sei mesi abbiamo fatto progressi”.

Superare i "campanili" non è mai facile, ma questa convenzione "sperimentata" per soli sei mesi dimostra che è possibile. "Servirebbero nuove assunzioni - aggiunge Catena -. Sono nei progetti, ma dobbiamo cercare una soluzione, perché per ora sono impossibili. Ci stiamo guardando intorno, però. Per ora abbiamo rinnovato la convenzione così com'è, ma è rimodulabile".

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