Alla seconda accusa di razzismo in pochi giorni la Cagliese si proclama innocente, sentendosi profondamente turbata.
Già l’allenatore del Corridonia, Giovanni
Ciarlantini, aveva reputato ingiuste le 4 giornate comminate a Okere
per sputo nei confronti di un giocatore del Cagli, affermando che
l’attaccante era stato bersagliato da cori razzisti per tutto l’arco
della partita da parte dei tifosi giallorossi.
Lunedì la Cagliese all’ennesima accusa di
razzismo (in questo caso la presunta vittima era l’ex di turno Belkaid)
ha voluto far chiarezza.
“Sembra che Cagli sia diventata improvvisamente razzista, non è affatto così!
Qui i giocatori di colore sono sempre
stati amati, basti ricordare i vari Sanda, Collins, Ibojo e lo stesso
Belkaid che però dopo l’annata sfortunata conclusa con una retrocessione
non è più riuscito a ricucire lo strappo con la tifoseria giallorossa” -
tuona mister Vivani.
Gli fa eco capitan Casavecchia :“Ero tra
il pubblico domenica a Fossombrone e assicuro che prima della provocante
esultanza di Belkaid nei nostri confronti non era accaduto nulla.
Non bisogna trasformare semplici insulti al giocatore in accuse di razzismo alla persona.
Preferisco non commentare le accuse di
Ciarlantini che si è del tutto inventato una giustificazione ad un
comportamento scorretto in campo ed irrispettoso negli spogliatoi da
parte di Okere.”
Il direttore generale Luciano Marchetti
sottolinea: “Sia nel caso di Okere che in quello di Belkaid se c’è stato
un comportamento esagerato o errato questo è stato compiuto da parte
loro.
I nostri tifosi hanno reagito in maniera
calda alla maleducazione di 2 ragazzi, il colore della pelle dei quali
non c’entra nulla”.
LUCA REBISCINI
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