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mercoledì 9 gennaio 2013

La Cagliese respinge le accuse di razzismo

La Cagliese respinge le accuse di razzismo
Alla seconda accusa di razzismo in pochi giorni la Cagliese si proclama innocente, sentendosi profondamente turbata.
Già l’allenatore del Corridonia, Giovanni Ciarlantini, aveva reputato ingiuste le 4 giornate comminate a Okere per sputo nei confronti di un giocatore del Cagli, affermando che l’attaccante era stato bersagliato da cori razzisti per tutto l’arco della partita da parte dei tifosi giallorossi.
Lunedì la Cagliese all’ennesima accusa di razzismo (in questo caso la presunta vittima era l’ex di turno Belkaid) ha voluto far chiarezza.
“Sembra che Cagli sia diventata improvvisamente razzista, non è affatto così!
Qui i giocatori di colore sono sempre stati amati, basti ricordare i vari Sanda, Collins, Ibojo e lo stesso Belkaid che però dopo l’annata sfortunata conclusa con una retrocessione non è più riuscito a ricucire lo strappo con la tifoseria giallorossa” - tuona mister Vivani.
Gli fa eco capitan Casavecchia :“Ero tra il pubblico domenica a Fossombrone e assicuro che prima della provocante esultanza di Belkaid nei nostri confronti non era accaduto nulla.
Non bisogna trasformare semplici insulti al giocatore in accuse di razzismo alla persona.
Preferisco non commentare le accuse di Ciarlantini che si è del tutto inventato una giustificazione ad un comportamento scorretto in campo ed irrispettoso negli spogliatoi da parte di Okere.”
Il direttore generale Luciano Marchetti sottolinea: “Sia nel caso di Okere che in quello di Belkaid se c’è stato un comportamento esagerato o errato questo è stato compiuto da parte loro.
I nostri tifosi hanno reagito in maniera calda alla maleducazione di 2 ragazzi, il colore della pelle dei quali non c’entra nulla”.
LUCA REBISCINI

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