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L’arco naturale di Fondarca valorizzato solo dai turisti
Snobbato dai residenti, è invece occasione di forte attrazione
Cagli Due pullman pieni di giovani studenti hanno attraversato ieri la frazione di Pianello diretti alla scoperta del suggestivo arco naturale di Fondarca. Una delle meraviglie paesaggistiche delle Marche che, purtroppo, è ancora poco conosciuta dagli stessi marchigiani.
Gli studenti, tutti provenienti dalla scuola media di Città di Castello sono stati accompagnati dagli insegnanti che, approfittando della bella giornata, hanno voluto risalire il fianco meridionale del Monte Nerone a piedi, fino ad arrivare alla frazione di Pieia. Uno spettacolo senza uguali si è aperto alla scolaresca, il primo arco naturale di Italia, una originale e rara architettura frutto dell'antichissimo crollo di una grande grotta. Intorno a Fondarca, nei pressi di Pieia, compaiono anche i segni di una dimora antica: monaci eremiti che nei secoli passati ricercarono in quelle terre il luogo di una solitudine redentrice, accanto ai singolari fenomeni geologici del monte Nerone. Una delle migliori palestre speleologiche della regione che, secondo gli abitanti della zona, non è stata abbastanza valorizzata da chi di dovere. Molti residenti sono infatti convinti che uno spettacolo naturale come questo meriti la giusta attenzione e molti si stupiscono nel vedere l'interesse e la presenza di studenti umbri, toscani, o provenienti dall'Italia settentrionale mentre “i nostri ragazzi - ha affermato un abitante di Pieia - che studiano a Cagli, a Urbino, a Pesaro, non sanno neanche cos'è Fondarca. E' un peccato, l'arco dovrebbe appassionare tutti”.
IRENE OTTAVIANI
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