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“L’acqua del Burano non si deve toccare”
Cagli, per il consigliere Pierfranceschi
Cagli “Per ovviare al problema della presenza di alghe nell’invaso di Tavernelle dovuta a scelte e gestioni sbagliate che hanno pensato solo a far cassa si pensa di riaprire il Pozzo del Burano per prelevarne acqua fredda. Questo non deve avvenire, in quanto l’acqua è il sangue della nostra terra e il pozzo profondo del Burano è una risorsa strategica del nostro territorio”. E’ il monito del consigliere comunale del Pdl Anacleto Pierfranceschi, che riporta a galla, è il caso di dirlo, una polemica ricorrente.
“Le acque del pozzo del Burano sono una risorsa strategica per situazioni di emergenza, nell’esclusiva disponibilità della Protezione civile - ricorda Pierfranceschi - Nell’ultimo decennio sono state utilizzate solo due volte, sempre con l’autorizzazione della Protezione civile, in occasione delle crisi idriche del 2003 e del 2007”. Ora invece vengono richieste dal presidente dell’AATO Omiccioli per far smaltire le alghe presenti nell’invaso di Tavernelle . Tali acque, essendo molto fredde ed in notevole quantitativo, consentirebbero di eliminare la presenza di alghe nell’invaso”. Il consigliere cagliese però propone un’alternativa: “Si potrebbe pure svuotare l’invaso del Furlo ma si creerebbe con ciò il rischio di venir meno ad una preziosa riserva. Allora io mi domando perché non si è provveduto nel corso degli anni a ripulire l’invaso del Furlo ed il letto del fiume Candigliano in modo da rendere tali “contenitori” ancora più capienti e usufruire di una maggiore quantità di acqua per evenienze anche come questa e non solo?”.
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