"Si  come la comunità era assai procliva in simili attioni spirituali; così  anco era assai disposta à sodisfare il Popolo nelle cose temporali onde  per tenerlo allegro in tempi carnevaleschi, soleva far goistrare al  corso dell'Anello, et al giuoco dell'oca...,  dando per premio al vincitore nel corso dell'Anello, un castrone, et,  all'altro, l'istessa oca quali animali venivono somministrati dal  Rettore dell'Hospidale di Sant'Antonio, al quale per il contrario dava  la Comunità certa elemosina in danari per il sodetto effetto".  (da  "Memorie della Città di Cagli, e de' Prencipi suoi dominanti, raccolte, e  descritte in compendio da Antonio Gucci suo cittadino")  Così narra  l'annalista del 1600 Antonio Gucci che ne trae notizia dal libro della  Cancelleria comunale. Il "Giuoco dell'Oca" veniva giocato "in tempi  carnevaleschi", oggi, per chiari motivi, l'Associazione Giochi Storici,  lo ripropone la seconda Domenica del mese di Agosto.   Quello che  l'Associazione si è riproposta fin dal primo anno della riedizione del  Palio non è solo il fatto di ricreare il giuoco disputato dai quattro  storici quartieri, ma anche quello di far rivivere uno spaccato di vita  rinascimentale di Cagli che, sotto l'allora Ducato di Urbino, era una  città di grande importanza, con i suoi pregevoli monumenti, la sua vita  artistica, produttiva, culturale e, perché no, anche spettacolare.    Ecco che allora si è cercato di riproporre, con la più assoluta fedeltà,  cerimonie ed atti che sono stati tratti da antichi documenti conservati  negli archivi comunale e vescovile quali: l'estrazione del bossolo del  Gonfaloniere (che era la massima autorità civile del Comune);  l'insediamento e il giuramento del Podestà nominato dal Duca di Urbino  (per la formula, sono state consultate le lettere autentiche conservate  negli archivi comunali); il Bando del Palio (secondo le modalità di  bando del 1500); l'offerta dell'olio per la lampada votiva al Patrono  della città; la nomina dei Capitani di Quartiere e l'Appodimo. Il tutto  condensato nella prima e seconda Domenica di Agosto e Sabato precedente,  per concludersi di sera fino a notte tarda con grandi feste nelle  Taverne di Quartiere aperte con squisiti manicaretti locali.   Quindi,  nella settimana del Palio, a Cagli si rivive la "Festa" rinascimentale  in tutte le sue componenti, sia di immagine con i magnifici costumi  (ricostruiti traendone modello anche da celebri quadri dell'epoca), sia  scenograficamente con gli addobbi delle vie, delle piazze e degli  antichi palazzi, sia per quanto di meglio si possa pretendere dalla  vecchia cucina cagliese, preparata nelle Taverne e non ultimo anche per  il divertimento che tutta la manifestazione propone.
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domenica 17 luglio 2011
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