Concluso il restauro dei 22 preziosi acquarelli scenografici di Ferdinando Antonio Galli da Bibiena si sta lavorando a Cagli alla mostra che per la prima volta, dopo le esposizioni parziali di Firenze del 1940 e di Bologna del 2000, consentirà, nell'ambito della Giornata Fai di primavera, di apprezzare il prezioso corpus. Al termine dell’intervento eseguito, su istanza del Comune di Cagli, dalla Soprintendenza delle Marche attraverso la propria restauratrice Marina Conte, i 22 fogli del Bibiena sono stati montati su passepartout forniti dal Comune in sinergia con la Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro. I disegni, raccolti in un album dal titolo Acquarelli originali di Ferdinando Galli Bibiena provengono probabilmente da varie raccolte come induce a credere la numerazione disordinata e le differenti bordure. Gli storici tendono ad avvalorare l'ipotesi che vorrebbe l’artista attivo proprio in terra marchigiana nel periodo 1757-1763. “Con la mostra - afferma il vice sindaco Mazzacchera - si intende rappresentare la possibilità di dar vita ad un museo del teatro in parte interattivo grazie alla presenza delle macchine originali un tempo utilizzate per gli effetti speciali e dei disegni progettuali tanto del settecentesco teatro delle Muse quanto del teatro. E' un’idea che si sta definendo in vista del programmato trasferimento della biblioteca dai locali del teatro a quelli di palazzo Mochi-Zamperoli.
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giovedì 21 gennaio 2010
Completato il restauro dei preziosi acquarelli
Concluso il restauro dei 22 preziosi acquarelli scenografici di Ferdinando Antonio Galli da Bibiena si sta lavorando a Cagli alla mostra che per la prima volta, dopo le esposizioni parziali di Firenze del 1940 e di Bologna del 2000, consentirà, nell'ambito della Giornata Fai di primavera, di apprezzare il prezioso corpus. Al termine dell’intervento eseguito, su istanza del Comune di Cagli, dalla Soprintendenza delle Marche attraverso la propria restauratrice Marina Conte, i 22 fogli del Bibiena sono stati montati su passepartout forniti dal Comune in sinergia con la Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro. I disegni, raccolti in un album dal titolo Acquarelli originali di Ferdinando Galli Bibiena provengono probabilmente da varie raccolte come induce a credere la numerazione disordinata e le differenti bordure. Gli storici tendono ad avvalorare l'ipotesi che vorrebbe l’artista attivo proprio in terra marchigiana nel periodo 1757-1763. “Con la mostra - afferma il vice sindaco Mazzacchera - si intende rappresentare la possibilità di dar vita ad un museo del teatro in parte interattivo grazie alla presenza delle macchine originali un tempo utilizzate per gli effetti speciali e dei disegni progettuali tanto del settecentesco teatro delle Muse quanto del teatro. E' un’idea che si sta definendo in vista del programmato trasferimento della biblioteca dai locali del teatro a quelli di palazzo Mochi-Zamperoli.
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