Capodanno e dintorni Attenti anche ai bimbi
Rischio obesità, progetto Unioncasa
Cagli I ragazzi e il cibo. Un binomio importante che  oggi è sempre più sotto gli occhi di medici, studiosi ed esperti,  preoccupati per il sensibile aumento dell'obesità infantile e di  malattie legate al comportamento alimentare. Un binomio che mette a  rischio la salute dei più piccoli anche nel corse delle festività  natalizie. Oggi si fa più attenzione a questi fattori, cercando di  sensibilizzare sempre di più l'opinione pubblica su possibili cause e  rimedi. E' quello che intende fare Unioncasa Cagli attraverso un  progetto d'informazione strategica portato avanti insieme alla Regione  Marche e alla dottoressa Jamaica Blasi Toccaceli. L'obiettivo del  progetto sarà quello di informare i giovani, gli insegnanti e i genitori  su come prevenire e combattere questa grave piaga sociale: l'obesità  infantile. Le scuole di Cagli faranno da apripista alla realizzazione  del progetto, ospitando convegni ed incontri informativi aperti al  pubblico e rivolti a tutti coloro che hanno a che fare con i più  giovani. Poi sarà la volta di scuole, asili e associazioni presenti nei  comuni limitrofi, fino a coprire l'intera regione. Ancora una volta  Unioncasa Cagli – afferma il presidente Claudio Blasi Toccaceli – è  sensibile alle salute dei ragazzi dell'età scolastica e non solo, per  questo sta portando avanti questo progetto in cui auspico il  coinvolgimento della provincia, del ministero della salute e dei medici  di famiglia. Ricordo che Unioncasa è stata la prima a chiedere di  eliminare dalle scuole i distributori di merendine a favore di frutta e  verdura. Si parla, a tale proposito di nutrigenomica, una recente  disciplina che combina la genetica con la nutrizione. Pare infatti che  le mutazioni genetiche, responsabili di gravi malattie come il diabete,  il colesterolo e le intolleranze alimentari, derivino anche da sbagliati  comportamenti alimentari. Una corretta e mirata nutrizione – ha  spiegato la dottoressa Jamaica Blasi Toccaceli - unita alla diversità  genotipica di ciascun individuo ha chiarito non solo le linee guida per  la prevenzione ad un vasto numero di patologie, ma ha permesso anche lo  sviluppo di nuove terapie sperimentali coadiuvanti la cura ed il  miglioramento di malattie complesse”.
Irene Ottavian



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