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giovedì 2 dicembre 2010

A proposito di discariche e di fanghi. Di raccolta differenziata ed inceneritori. E di Marche Multiservizi.

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A proposito di discariche e di fanghi. Di raccolta differenziata ed inceneritori. E di Marche Multiservizi.

pubblicata da Sinistra Ecologia Libertà Cantiano
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Apprendiamo dalla stampa una serie di notizie circa la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, notizie che inevitabilmente vanno tra loro in relazione e ci danno un quadro piuttosto allarmante circa la situazione complessiva della nostra provincia e in particolare del nostro entroterra.Dobbiamo innanzitutto ricordare che nel 2009 la Comunità Montana dell’alto e medio Metauro  cedeva la gestione della discarica di Ca’ Lucio, da poco ristrutturata,  alla Marche Multiservizi, discarica totalmente in possesso dei requisiti necessari a renderla idonea a svolgere il servizio di smaltimento per i comuni della Comunità Montana per i prossimi 25 - 30 anni: Ca’ Lucio infatti oggi produce biogas  e vende energia auto-prodotta, ha un impianto modello di compostaggio della frazione umida e dei residui di verde  per la produzione di terriccio e ha eliminato tutti i problemi relativi alla produzione eccessiva di  percolato tramite una profonda ristrutturazione.
 Ci siamo chiesti, in primo luogo come cittadini, il perché di quel passaggio di consegne: una volta ristrutturata, la discarica aveva le carte in regola per continuare a svolgere il suo servizio direttamente alle popolazioni locali e con un bilancio favorevole ad una gestione corretta. Ma ci sfuggiva il senso vero di quel passaggio di consegne forse perché  stimavamo  l’utilizzo corretto della discarica, ma non anche il suo potenziale economico, irresistibile per la sete di profitti di Marche Multiservizi, pronta a barattare la durata della discarica con un incremento notevole del suo bacino di raccolta. Ed infatti  è notizia di questi ultimi giorni  che dal 15 novembre l’amministratore delegato di Marche Multiservizi Dott. Mauro Tiviroli ha vietato ai comuni di Acqualagna, Apecchio, Cagli, Frontone, Piobbico, Serra S. Abbondio di conferire i propri rifiuti urbani nella discarica di Ca’ Guglielmo di Cagli e portarli alla discarica Ca’ Lucio. Così facendo Marche Multiservizi ha chiuso la discarica di Cagli tre anni prima del suo esaurimento perché vuole smaltire circa cinquemila tonnellate di fanghi industriali al mese provenienti dalla costa e dal nord-Italia ( fanghi rientranti nella categoria 19 dell’elenco europeo e quindi provenienti da impianti di trattamento rifiuti, impianti di trattamento delle acque reflue fuori sito, potabilzzazione di acque per uso industriale ); fanghi industriali necessari alla realizzazione della cosiddetta “tombatura”, cioè l’ultimo atto nella vita della discarica. Nel contempo Marche Multiservizi vince la gara per il servizio presso  la provincia nord di Ancona, Falconara e paesi limitrofi, creando anche una crisi di occupazione per i lavoratori della CAM, che perde la gara pubblica per l’assegnazione del servizio di raccolta della nettezza urbana e con essa i posti di lavoro.
 Che fine faranno i rifiuti di Falconara? Probabilmente andranno a Maiolati ,esclusa la frazione umida che viene conferita nell’impianto di compostaggio di Ca’ Lucio, ma intanto  Marche Multiservizi rigetta il piano di Raccolta Differenziata porta a porta di Falconara, perché troppo oneroso per l’azienda. Il porta a porta non si vuole neanche in provincia di Pesaro Urbino: solo il comune di Pesaro, che aveva intrapreso con ottimi risultati la raccolta porta a porta cinque anni fa , è riuscito da poco a “strappare”a Marche Multiservizi un ampliamento del bacino di raccolta. Eppure è il sistema di raccolta che consente l’applicazione di una tariffa puntuale e aumenta le performance della raccolta differenziata fino al 85%, come dimostrano le tante gestioni virtuose in giro per l’Italia ed anche in questa regione, come a Porto Sant’Elpidio.I rifiuti, debitamente divisi dall’utente, sono già separati e ricollocabili come materie prime , mentre il sistema, con l’ausilio di controlli telematici, consente di premiare i comportamenti virtuosi e reprimere quelli non rispondenti al sistema.
Con il sistema di raccolta di prossimità, attualmente di gran lunga il più utilizzato in questa provincia, non si va oltre punte del 45% , fidandosi dei dati ottimistici che vengono forniti, ma la raccolta differenziata non viene ancora eseguita dappertutto con la stessa intensità  ( la presenza di isole ecologiche e contenitori è abbondante in alcune zone ma in altre lascia molto a desiderare)  e soprattutto è impensabile raggiungere gli obiettivi del 60% posti dalla legge italiana.
Il comune di Urbino, dove risiede la discarica di Ca’ Lucio, avrebbe dovuto avere le idee chiare in materia e opporsi strenuamente ad un aumento dei volumi conferiti nel proprio territorio: ci si sarebbe aspettati un deciso diniego da parte degli amministratori a qualsiasi aumento dei valori conferiti e il controllo pieno della situazione della discarica, un bene comunitario e non il salvadanaio di Marche Multiservizi. Invece  sul Resto del Carlino del 26 Novembre troviamo dichiarazioni del sindaco di totale inconsistenza nel merito che evidenziano l’assoluta mancanza di informazioni e di controllo della situazione. Si osserva anche l’emblematico comportamento dell’Assessore Tempesta , che al momento della discussione si allontana dall’aula per un impegno. Non è accettabile che si dichiari di dover ancora  acquisire informazioni da Marche Multiservizi, quando da queste consegue un grave pregiudizio sull’attività futura della discarica e sulla sua durata.    La logica avrebbe voluto che, trattandosi di un bene utile alla comunità locale, la gestione fosse fatta direttamente dalla Comunità Montana e   la discarica non  fosse stata ceduta dal momento che ha  conseguito un bilancio economico positivo.  Se la strategia oramai chiarissima di Hera , è quella che prevede la realizzazione di un inceneritore per il bacino provinciale , certamente non occorre fare la raccolta porta a porta. Ma bisogna essere leali con i cittadini e non accettare le smanie industriali di Hera, che dentro Marche Multiservizi è l’unico soggetto ad avere  capacità d’investimento e anche  l’ultima parola per mano dell’amministratore delegato dott.Tiviroli. Ed Hera , lo sanno tutti , ha nella costruzione degli inceneritori il suo business principale. Se la gestione dei rifiuti fosse fatta su scala strettamente territoriale  e con una programmazione accurata, potremmo scongiurare l’ennesima ferita a questo entroterra, fatta contro il buon senso amministrativo e sulla pelle dei cittadini.

Antonio Santini  per Sinistra Ecologia Libertà   zona Alto e Medio Metauro
Tonino Matteacci   per Sinistra Ecologia Libertà   zona Catria e Nerone 

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