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giovedì 24 marzo 2011

Dal 1832 un libro di ricette

Dal 1832 un libro di ricette
Autore: m.c.
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CAGLI _ Per i 150 anni dell’Unità d’Italia, mentre tutti inneggiano alle vicende storiche che unirono il nostro Paese, non va dimenticato che un ruolo importante lo ebbero anche le tavole imbandite dove spesso si discutevano piani e strategie d’azione per le battaglie del nostri Risorgimento. Oggi nell’era digitale della TV, per Cristina Parodi la frase del giorno è “cotto e mangiato…” che ripete ad ogni sua ricetta che sforna in televisione all’ora di pranzo ed è il caso di dire che a Cagli è stato rinvenuto un prezioso volume che fa sussurrare ai buongustai un'altra curiosa frase……..”scritto e mangiato”. Si tratta di un rinvenimento davvero unico il prezioso libro che ha trovato tra le sue vecchie cose in cantina, Sauro Ragni un pensionato che ci ha consentito di sfogliarlo e curiosare tra le oltre 250 pagine del “Manuale del cuoco e pasticcere di raffinato gusto moderno”. Un libro ancora ben conservato scritto da Vincenzo Angioletti ed edito a Pesaro il 30 settembre del 1832 dalla casa editrice Nobili con il patrocinio del canonico dell’allora seminario della città, Filippo Monacelli. C’è in prima pagina anche una nota di merito dell’allora Arciduchessa d’Austria, una sorta di nobili credenziali nei confronti dell’autore che descrive diverse centinaia di ricette con nozioni fondamentali della cucina locale e nazionale del tempo. Si leggono appropriate spiegazioni di termini usati per descrivere pietanze o dolci, sia per quelli che derivano da parole in francese che in italiano. Importanza particolare viene data al capitolo che riguarda “Le Regole del cuoco” con descrizione di comportanti ed organizzazione del menù giornaliero per prelati e nobili del tempo. Anche attenzioni e capitoli con “Accenni alla cucina economica”, dove vengono descritte le varie spezie, molto comuni in quei tempi per preparare ….”salse di erbe o di legumi in ogni modo”. Vere chicche per vegetariani o oggi, per amanti del ….”mangiar a base di verdure”. Tante le ricette dei piatti del tempo per preparare carni con abbacchi, bolliti, cacciagione, pesce, fino a quelli…”composti d’ogni sorte, sia di grasso che di magro”. Anche i contorni non sono stati dimenticati con la descrizione di….”verdure ed insalate di tutte le qualità” fino al ……”modo di conservar sano ogni alimento”. Non c’erano a quei tempi frigo o conservanti e la descrizione di certe prassi e metodi naturali per conservare i cibi, sono davvero curiosi ed interessanti. Infine anche una descrizione di piatti e ricette da prepararsi nelle quattro stagioni dell’anno a secondo degli ingredienti reperibili dalla primavera, all’estate, autunno ed inverno. Dolci molto particolari e non vi erano ancora panna o gelati per guarnirli, il tutto veniva ….”sfornato” con le poche ed uniche dolcezze del tempo. Un manuale che sicuramente molti cuochi e ristoratori pesaresi potrebbero avere il desiderio di consultare e curiosare, per rispolverare le particolari ricette dell’800. Anche se, sicuramente, quei genuini sapori di allora non sarà più possibile imitarli.

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