“Vanno ristabiliti i posti letto per la chirurgia”
Marcello Mei e l’ospedale di Cagli
Cagli “Si  è  parlato  molto  nei  mesi  passati   di  sanità,  dell’ospedale  unico  in  vicinanza  di  Fano e Pesaro,  della  sorte  degli ospedali di polo,  concretamente  però  poco  si è  mosso”. Lo afferma il segretario provinciale  dell’Udc , per rilanciare  le questioni della struttura sanitaria cagliese. “Ritengo  sia  il caso   di  reclamare  con  forza  che vengano ripristinati  i  20  poti   di   chirurgia, com’era prima del  16  giugno  2010  quando a causa,  si  disse allora,  della  carenza  di  personale dovuta  al  periodo delle   ferie,  il numero  venne  temporaneamente  ridotto a 5  unità.   Contrariamente a quanto assicurato  la  riduzione  è stata  mantenuta,  sempre a causa di carenza di personale”.
Mei sottolinea che “non è possibile che duri questa situazione, per cui essendo venute meno da tempo queste motivazioni, si ritiene ingiustificato tale provvedimento che danneggia l’ospedale e pertanto necessario l’immediato ripristino di tutti i venti posti di chirurgia”. “Inoltre c’è da dire - aggiunge il segretario provinciale dell’Udc - che in varie occasioni, da ultimo nel corso della rcente riunione del Comitato per l’ospedale, il sindaco di Cagli si è assunto l’impegno di intervenire presso la responsabile della zona sanitaria dottoressa Capalbo, per ripristinare il numero di posti letto previsti, non essendovi alcun atto amministrativo che ne riduce il numero. Ancora però non vi è alcun riscontro a questa richiesta. In base a quale logica non si riporta alla piena attività un servizio, che fino a quando ha funzionato appieno ha dato risposte soddisfacenti agli utenti? Perché un reparto che prevede venti posti letto viene per così tanto tempo ridotto a soli cinque posti? Quale è l’autorità che, sembra in assenza di un atto amministrativo, continua a ridurre le potenzialità del “Celli” e costringe gli utenti ad affrontare trasferte in altri ospedali? Forse è il caso che anche qualcun altro, ad altri livelli, si ponga tali quesiti, visto che la erogazione dei servizi sanitari non può essere limitata per tanto tempo se non in presenza di atti amministrativi certi oppure di improrogabili e temporanee carenze di personale dovute a cause straordinarie e quindi di breve durata”.
g.b.,                                                                                                                                                                                                      



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