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“Ospedale, esposto al magistrato”
E’ l’ipotesi all’esame del comitato cittadino che alza il tiro in difesa della struttura
Cagli Il Comitato per la difesa dell'Ospedale di Cagli e dei servizi sanitari, fortemente preoccupato per come stanno evolvendo i fatti, sta valutando se non esistono gli estremi per rivolgersi alla magistratura. L’ipotesi è scaturita dalle recenti valutazioni sulle prospettive della struttura sanitaria cittadina, per la quale ad esempio da mesi non sono stati reintegrati i posti letto del reparto chirurgia, dopo la riduzione dell’estate scorsa legata alle ferie del personale.
“Dopo una serie d'incontri con le istituzioni locali - si afferma oggi in una nota del Comitato - l’ultimo dei quali con la presenza dei sindaci di Acqualagna, Apecchio, Cagli, Cantiano, e Piobbico, il Comitato per la difesa dell'ospedale A.Celli e dei servizi socio-sanitari della Comunità Catria-Nerone ha deciso d'intraprendere una serie di forti iniziative, per scongiurare la trasformazione dell'ospedale in una struttura residenziale per anziani, come è previsto nella bozza del futuro Piano Sanitario”.
Le maggiori preoccupazioni derivano soprattutto dalle decisioni assunte ultimamente dalla responsabile della Zona territoriale 2 dottoressa Capalbo , che destano forti dubbi sulla loro reale legittimità e per tali motivi potrebbe essere necessario portare tali reiterati comportamenti nelle sedi competenti. Benché l'assessore Mezzolani abbia detto pubblicamente che i piccoli ospedali non saranno toccati (ultima dichiarazione fatta in un incontro a Pergola), il Comitato è invece fortemente preoccupato poiché per l'ospedale di Cagli è iniziata e tuttora continua una lenta spoliazione, che non rispetta nemmeno il Piano sanitario in vigore.
Il perdurare di questa situazione non può inoltre che aumentare i timori per un ulteriore aumento della mobilità passiva verso strutture ospedaliere della vicina Umbria, come Gubbio o Città di Castello, che è fonte di gravi aumenti di spesa per la nostra Regione e che non potrebbe certo essere contrastata di fronte al depotenziamento delle strutture di confine che funzionano da filtro. “Il Comitato -continua la nota - considera gravissimo che dal mese di giugno scorso, con una serie di scuse insostenibili e risibili da parte del responsabile di zona dottoressa Capalbo, il reparto di chirurgia è stato ridotto a soli 5 posti letto e trasferito in quello di medicina disattendendo le indicazioni del Piano sanitario vigente”.
Poiché questi provvedimenti temporanei di fatto sono dei “tagli indiscriminati e impropri”, seguiti da una serie di disservizi imputabili alla sempre minore attenzione per la struttura ospedaliera e poiché il diritto alla salute dei cittadini che usufruiscono dell'ospedale di Cagli non è garantita come stabilito dal vigente Piano sanitario, il Comitato ha deciso di intraprendere una iniziativa che individui i responsabili di questo abuso gestionale e se ci saranno gli estremi, di inviare alla magistratura un esposto al fine di ripristinare quello che spetta di diritto all'ospedale “Celli”.
Si è inoltre invitato il sindaco di Cagli ad accelerare i tempi per assumere iniziative concrete, così come stabilito nei precedenti incontri con il Comitato ed i sindaci interessati della zona.
giovanni bartoli,
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