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mercoledì 9 marzo 2011

Ninel Donini: “Servizi ridotti, strategia chiara”

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Ninel Donini: “Servizi ridotti, strategia chiara”
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“Sopprimere i poli ospedalieri - scrive Ninel Donini dell’Idv di Cagli - sembra essere la traduzione brutale dei verbi razionalizzare, qualificare, ottimizzare. Gli abitanti delle zone interne aspettano con ansia, che spesso si tramuta in panico, l’uscita di ogni nuovo Piano Sanitario. Si va subito a leggere le indicazioni e si ha la sensazione di essere indicati come quelli che arrecano i maggiori costi e quindi i maggiori debiti alla sanità marchigiana. Le zone interne delimitate dai massicci del Catria, o quelle del Montefeltro o dei monti Sibillini, sono abitate da un’alta percentuale di anziani, ma anche da persone giovani e di età media che resistono tenacemente, per amore della terra di origine e si potrebbe pensare che l’azione meritoria di restare fosse compensata e valorizzata lasciando in loco servizi adeguati ai bisogni ed alle caratteristiche sociali. Invece non è così. La riduzione dei servizi sanitari ed ospedalieri è stata attuata con convinta tenacia in un’ottica forse comprensibile, crediamo, però, che non si possa più andare oltre, anzi che sia necessaria una inversione di tendenza. Sono convinta che debbano esserci strutture ospedaliere di eccellenza, ma sono altrettanto convinta che questo non possa significare la trasformazione di tutti i poli ospedalieri in reparti per lungodegenza. La realtà della struttura di Cagli e di altri ospedali di polo, nelle stesse condizioni, va rivista e resa funzionale per acuti. Vorremmo ritenere il nuovo Piano Socio Sanitario Regionale, al di là di numerose riserve, una occasione di dibattito ed attenzione alle tematiche sanitarie anche di realtà come le nostre. La situazione venutasi a creare con la riduzione pesante dei trasferimenti da parte dello Stato per la sanità, crea conseguenze negative per ogni servizio, ma nel nostro caso rischia di creare un deserto”.

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