Ampliamenti alla Cariaggi, si lavora a una deroga. Oltre due milioni investiti a Smirra
Un ampliamento di ulteriori mille mq che entro l'anno si andranno ad aggiungere agli attuali 31mila per un investimento complessivo di 2,2 milioni di euro, tra macchinari e struttura. Cariaggi Fine Yarns Collection di Cagli (Pu), prestigiosa filatura marchigiana specializzata nella lavorazione di cashmere, vicuña, cervelt™ e lane superfini, forte di 220 dipendenti e un fatturato passato da 56 milioni di euro del 2009 a 69,8 milioni del 2010 (+25%), continua ad investire e a registrare trend positivi. La società dal 2004 ad oggi ha sostenuto un piano di investimenti di circa 50 milioni di euro su ricerca, innovazione, servizi ai clienti, formazione costante del proprio personale, macchinari e logistica. E già in cantiere c'è un ulteriore progetto in attesa del via libera da parte della conferenza di servizi - che si riunirà il prossimo 24 ottobre -; in merito l'azienda preferisce non sbilanciarsi e rimane in attesa della decisione da parte del comune. "Nonostante gli ultimi anni siano stati difficili per tutti - spiega Piergiorgio Cariaggi, amministratore delegato di Cariaggi Fine Yarns Collection -, non abbiamo mai messo in dubbio l'aspetto strategico legato al continuo miglioramento e ciò ci ha permesso di mantenere alta la nostra competitività in un mercato sempre più dinamico e difficile. Anche la scelta a nostro avviso coraggiosa di mantenere attivi tutti i nostri collaboratori senza usufruire degli ammortizzatori sociali si è rivelata vincente: solo così, infatti, abbiamo potuto mantenere i livelli produttivi e di servizio ai quali la nostra clientela è abituata". Intanto dal sindacato arriva soddisfazione. Secondo il funzionario di categoria della Filctem Cgil di Pesaro, Barbara Lucchi, "si tratta di una realtà virtuosa - spiega - che speriamo si mantenga tale e che continui ad ampliarsi".
L'azienda non si sbilancia su possibili nuove assunzioni, ma "se ci saranno - prosegue Lucchi -, sicuramente la società le gestirà in maniera oculata". Oltre a non aver fatto ricorso né a mobilità né a cassa integrazione, a maggio del 2010 la società ha siglato l'accordo aziendale di secondo livello, aggiuntivo e complementare al contratto nazionale, che regolamenta anche premi di produzione e, precisa Lucchi, "di questi tempi non è scontato che si sottoscrivano accordi del genere, dato che la maggior parte delle aziende si trovano in difficoltà. Siamo orgogliosi di avere un'azienda di tale portata nella nostra provincia e non ci dispiace affatto che si ampli, anzi; di solito, quando un'azienda si espande, si presume che abbia bisogno in futuro di occupare più persone, e questo è un polmone importante per il territorio". Una società in definitiva che ha adottato politiche lungimiranti anche in periodi non sospetti. I filati di Cariaggi oggi sono presenti sia in Italia che all'estero - l'azienda distribuisce in 28 paesi e l'export pesa un 30% sul fatturato totale -, in particolare in Usa e in Giappone.
"Il mercato del lusso - conclude l'ad Cariaggi -, è uno dei settori che meno ha sofferto della grave crisi finanziaria degli ultimi anni. Da parte nostra abbiamo sempre continuato ad investire in innovazione per supportare e amplificare l'andamento positivo del mercato e siamo molto soddisfatti che questi nostri sforzi siano ripagati da performance promettenti".
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