“Fotovoltaico selvaggio Fermate gli impianti”
La Cia tutela l’economia agricola
Cagli La Confederazione italiana agricoltori di  Cagli interviene sul moltiplicarsi nelle aree rurali degli impianti  fotovoltaici a terra. “In molti comuni – spiega il responsabile Stefano  Sassi - si continua ad assistere a una situazione paradossale: si  autorizzano impianti, sottraendo decine di ettari all’agricoltura,  invece di favorire gli agricoltori che chiedono piccoli impianti in  connessione con le attività aziendali. Occorre intervenire  immediatamente per bloccare l’assalto in atto e mettere un punto fermo:  sì agli impianti sui tetti e nelle aree non agricole, sì ai piccoli  impianti nelle aree rurali connessi con le attività agricole; no agli  impianti che devastano il territorio agricolo. E’ il caso della Piana di  Maiano e zone limitrofe a Cagli dove, in una specie di “corsa contro il  tempo”, si vuole costruire un mega impianto fotovoltaico a terra che  rischia di produrre effetti devastanti per l’agricoltura, per il  territorio, per il turismo. Un'area per la quale, anni fa, si  costituirono comitati contro l’installazione di un impianto agricolo.  Ora, guarda caso, proprio in quell’area, viene realizzato un impianto  che comprometterà un sito di rara bellezza. Quel comitato di allora cosa  sta facendo oggi?”
Il responsabile Cia di Cagli chiede di sospendere immediatamente l’iter per l’autorizzazione di nuove richieste di impianti. “Da oltre due anni la Cia ha lanciato l’allarme sul rischio del dilagare del “pannello selvaggio” a spese dei terreni agricoli. In tutte le occasioni ha avanzato proposte per disciplinare la materia. Siamo favorevoli allo sviluppo del fotovoltaico, ma va salvaguardata la funzione agricola primaria delle aree rurali, rispetto alla quale le altre funzioni, compresa la produzione di energia, devono essere integrative e non sostitutive”.
ma.spa.



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