A PROPOSITO DI FREDDO
Alla maniera di Ettore Petrolini ci si potrebbe chiedere che cos'è questa crisi. Crisi termica, intendiamo. E davvero c'è di che rabbrividire ad elencare soltanto alcune fra le tante curiosità legate al freddo.
Cominciando ad esempio col dire che a provocarne la sensazione è una proteina il cui nome è TRPM8, acronimo di Transient Recepor Potential of Melastasin type 8. Sotto i 26 gradi essa produce calore corporeo migliorando la circolazione sanguigna.
E' con i – 34,6°C del Plateau Rosà che in Italia si è raggiunto il più alto o, se preferite, il più basso grado di freddo. Altrimenti, per pretendere il massimo o, sempre se preferite, il minimo planetario conosciuto (-89,2°C), bisogna proiettarsi fino a Vostock, in Antartide. Il tutto mentre dall'altro capo del globo, all'estremo nord della Svezia, in quel di Jukkasjarvi, 200 km oltre il circolo polare artico, fa bella mostra di sé un albergo fatto tutto di ghiaccio.
Si sa che -273°C è il cosiddetto zero assoluto. Mai raggiunto in natura, in laboratorio lo si è sfiorato fino quasi a toccarlo con la punta dell'unghia. Dal punto di vista nutrizionale, con temperature in caduta libera i cibi-paracadute sono quelli ricchi di vitamina A (carote, cicoria, fagiolini, ravanelli, spinaci, zucche e zucchine) e quindi di vitamina C (arance, mandarini, kiwi, limoni, peperoncino). Altamente consigliati sono il ferro e le fibre contenuti in fagioli, fave secche, lenticchie e piselli. Sommamente benefico è l'apporto delle proteine; in misura calibrata però e precisamente in ragione di un grammo di carne per ciascun chilogrammo di peso corporeo. Alito e occhi permettendo, provvidenziale è inoltre l'azione antibatterica di aglio e cipolla, in special modo se crudi.
Da ultimo una inedita chiosa di carattere ludolinguistico. Sapete perché Fred, Dino, Duccio, Dante, Dario ed Edda compongono la compagnia più intirizzita del mondo? Ma perché i loro nomi provengono dal freddo nel modo che segue: FRED-DINO, FRED-DUCCIO, raf-FRED-DANTE, FRED-DARIO e FrEDDAmente. Come freddura ci può anche stare, no?
Leone PantaleoniEnigmista
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