Trema il tetto della chiesa barocca
 I tecnici della Regione: “Situazione preoccupante per Santa Chiara e gli ZoccolantiCagli Sono preoccupanti le condizioni in cui si  trovano la chiesa di San Filippo, la chiesa di Santa Chiara e  Sant'Andrea degli Zoccolanti. La neve e il ghiaccio dei giorni scorsi  non hanno causato danni solo alle abitazioni e ai capannoni industriali  della città, ma numerose infiltrazioni d'acqua si sono registrate anche  in alcuni dei beni monumentali più importanti. I primi sopralluoghi  della Regione Marche, rappresentata dalla dirigente Paola Mazzotti,  insieme all'ispettore Biagio De Martinis della Soprintendenza BAP delle  Marche e al vicesindaco Alberto Mazzacchera, hanno fatto emergere una  situazione molto preoccupante per la chiesa barocca di San Filippo, per  la quale è stata indicata la chiusura al pubblico attraverso  un'ordinanza. In questo edificio monumentale di proprietà ecclesiastica,  oggetto di lavori parziali di restauro nel 1989, alle copiose  infiltrazioni d'acqua piovana che interessano la cupola e parte della  volta della navata si affiancano lesioni molto marcate su archi  portanti, volte, controfacciata e cornicioni. Anche per la settecentesca  chiesa di Santa Chiara, di proprietà comunale, le autorità hanno deciso  di prorogarne la chiusura al pubblico e di verbalizzare tutta una serie  di opere provvisionali per evitare l'ulteriore deterioramento della  chiesa, viste le infiltrazioni d'acqua, con particolare attenzione  all'affresco della volta di Gaetano Lapis. L'affresco, già interessato  dalla caduta di un cospicuo frammento di superficie, non sembra essere  in pericolo grazie anche all'opera di puntellamento delle capriate  effettuata dal Comune, ma resta anche per questo inestimabile bene il  problema delle infiltrazioni d'acqua. Numerosi problemi sono stati  registrati anche nella seicentesca chiesa di Sant'Andrea degli  Zoccolanti, di proprietà pubblica. Qui le infiltrazioni d'acqua hanno  interessato le volte della sagrestia e delle cappelle laterali, mentre  le opere d'arte sono state messe in sicurezza nei depositi museali  comunali. Fortunatamente - afferma il vicesindaco Alberto Mazzacchera,  con deleghe ai beni e alle attività culturali - l'eccezionale opera di  tutela conservativa dei beni monumentali eseguita a Cagli in questi  anni, anche attraverso una poderosa e incisiva campagna di restauri, ha  scongiurato i crolli, nonostante il peso enorme del manto nevoso. I beni  che in questi ultimi dodici anni sono stati oggetto di restauro non  hanno infatti subito alcuna conseguenza. Occorre proseguire, perciò, in  tale azione che data la vastità e ricchezza del patrimonio  storico-artistico di Cagli (la terza città per importanza, dopo Urbino e  Gubbio, dello Stato del duca Federico da Montefeltro) non poteva e non  può ritenersi certo conclusa.
sabato, 18 febbraio 2012
Irene Ottaviani,                                                                                                                                                                                           




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