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venerdì 8 aprile 2011

OSPEDALE CAGLI

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L’Udc: “Salvare l’ospedale di Cagli”
Il partito chiede lo stesso impegno anche per quello di Pergola
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Cagli L' Udc della zona Catria e Nerone interviene a proposito dell’allarme suscitato dal possibile ridimensionamento degli ospedale di Cagli e di Pergola, nell’ambito del nuovo Piano sociosanitario regionale 2010-2012 . “Considerato che il territorio di riferimento dei due ospedali è molto esteso - osserva l’Udc - con una popolazione diffusa su tutto il territorio e con numerose frazioni, che l'età media della popolazione è elevata, che detti ospedali sono situati in zona montana, disagiata ed al confine con l'Umbria e quindi con strutture ospedaliere fuori regione, ma più facilmente raggiungibili da buona parte dei residenti in questo territorio rispetto ad Urbino e Fano, l’Udc ritiene il ruolo dei due ospedali di rete importantissimo per tutto il territorio anche in un'ottica di contrasto alla mobilità passiva verso strutture di fuori regione. Per tali motivi chiede con forza che tali ospedali mantengano tutte le funzioni per acuti previste in condizioni di normali operatività e manifesta la propria intenzione di adoperarsi per impedire lo smantellamento o il ridimensionamento dei servizi, anche se temporaneo, in attesa della definizione del Piano socio-sanitario”.

In questa ottica l’Udc “chiede inoltre agli organi competenti di far reintegrare immediatamente tutte le eventuali carenze di personale”. Inoltre viene considerato “necessario ed urgente” il mantenimento ed il potenziamento dei servizi sul territorio a tutela della salute dei cittadini “residenti in centri nei quali non è presente una struttura ospedaliera, ma ai quali è necessario garantire servizi e strutture idonee”.

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Ospedale Unico Pesaro-Fano ma senza dimenticare l’entroterra
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Apprendo con stupore e molta amarezza dalla stampa locale delle parole e tesi sostenute dall’Assessore alla Sanità Mezzolani e dalla compagine PD dell’entroterra guidata da Gino Traversini persona che stimo e apprezzo .
Sono stupido però per la difformità degli atti concretamente fatti e rinvenibili presso la Regione Marche sul futuro dell’ospedale di Cagli rispetto a ciò che è stato detto e alle promesse fatte che non potranno mai essere mantenute nell’incontro svoltosi a Cagli alla presenza dell’Assessore competente. Mi pare doveroso prima di contestare punto per punto le false verità raccontate, esporre la mia posizione sull’Ospedale unico, essendo contemporaneamente Consigliere Comunale a Pesaro e Coordinatore Comunale del P.D.L. presso il Comune di Cantiano.La discussione nata , in Consiglio Comunale e nelle varie sedi competenti , sull’Ospedale e la Sanità in genere sono spesso, argomenti che usualmente la classe politica assegna alla competenza dei tecnici per paura di decidere e di sbagliare, danno la predominanza alla logica del “non accontentare nessuno per non scontentare nessuno” mi riferisco all’Ospedale Unico Provinciale . Sono un forte e convinto sostenitore di tale progetto, convinto del fatto che il malato non possa più fare la spola da un luogo all’altro per essere curato, alla quale spola ,segue tutta una lunga serie d’appuntamenti necessari da richiedere per le visite , è necessario invece che il luogo sia uno soltanto. Una volta varcata la porta della struttura sanitaria il paziente deve essere al sicuro e garantito nelle cure.

Non nascondiamoci dietro un dito tutti sanno che qualunque medico è sicuramente più incentivato a lavorare presso un grande ospedale che presso piccoli nosocomi di Provincia, per tutta una serie di motivi noti possiamo citarne uno per tutti. Non c’è categoria professionale al mondo che non debba essere sempre in constante aggiornamento più dei medici, per questa ragione un medico che ha l’amore per il suo lavoro punta indubbiamente a lavorare dove si compiono mille interventi all’anno e non cento all’anno, perché è normale che il primo aggiornamento lo si fa sul campo maturando esperienza . Allo stesso tempo credo che non si possa dimenticare la natura del nostro territorio. Le distanze seppur brevi con l’entroterra non sono però agevolate dalla comodità delle strade e per tanto non è pensabile concentrare tutto sulla costa seguendo la logica oggi adottata. Ritengo invece che l’Ospedale unico possa nascere solo se si garantisce ai cittadini dell’entroterra la presenza sul posto di ottimi Pronti Soccorsi e collegamenti efficienti con l’Ospedale Unico. Non possiamo ragionare in modo campanilistico, concentrare tutto sulla costa porterebbe inevitabilmente ad una forte svalutazione economica dell’entroterra tutti gl’immobili ed i terreni perderebbero il loro valore perché situati in un area priva di servizi, segnandone la fine anche dal punto di vista turistico.

Non entro nella logica di dove collocare l’Ospedale la quale la trovo una battaglia sciocca e pretestuosa al pari di quella “dei capponi di Renzo”.Invito invece i colleghi tutti a vedere l’Ospedale Unico sulla costa una cosa positiva, solo e soltanto se tramite l’economia di scala che si verrà a creare si punterà al mantenimento di efficienti Pronti Soccorsi nell’entroterra. Vendo alle dichiarazioni della classe dirigente PD dell’entroterra che rispetto e con la quale sono disposto a fare battaglie comuni in nome dei cittadini solo se però evitassero di fare promesse impossibili da mantenere perché già smentite dai fatti concreti da loro stessi posti in essere mi riferisco all’Assessore Mezzolani che è stato il promotore in una riforma sanitaria scellerata e senza logica che attraverso il Piano socio sanitario Marche 2010-2012 che ha determinato ufficialmente la morte dell’ospedale di Cagli, aprendo la strada della trasformazione dello stesso in una casa di lunga degenza .Questo non lo dice un politico avverso al PD ma sta scritto negli atti ufficiali emessi dalla Giunta Regionale, automaticamente tutti i buoni propositi del Consigliere Traversini decadono perché la nuova struttura che dovrà nascere non prevede tali servizi : La Medicina, la Chirurgia il mantenimento delle sale operatorie per pochissimi interventi, avrebbe un costo esorbitante il loro mantenimento ha un senso solo se la struttura di diventa un Pronto Soccorso valido in grado di rispondere a tutti quegli interventi che di prassi evade un pronto soccorso che lavora ed è attrezzato .

Credo per questo che se l’Amico Traversini i Sindaci volessero fare il bene della loro Comunità dovrebbero sensibilizzare l’Assessore alla Sanità ad intraprendere questo percorso solo riequilibrando i servizi in Provincia a mio avviso faremo un servizio al cittadino dando un esempio di ottima politica . da Roberto Biagiotti

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