L’Udc: “Salvare l’ospedale di Cagli”
Il partito chiede lo stesso impegno anche per quello di Pergola
Cagli L' Udc della  zona Catria  e  Nerone interviene a proposito  dell’allarme suscitato dal possibile ridimensionamento degli ospedale di  Cagli e di Pergola, nell’ambito del nuovo Piano sociosanitario  regionale  2010-2012 . “Considerato che  il territorio di  riferimento   dei due ospedali  è  molto  esteso - osserva l’Udc -  con una   popolazione  diffusa  su tutto il territorio e  con  numerose frazioni,  che l'età  media  della  popolazione  è  elevata, che detti ospedali   sono  situati  in zona  montana,  disagiata  ed al confine   con  l'Umbria   e  quindi  con  strutture  ospedaliere fuori  regione, ma più   facilmente  raggiungibili da buona  parte  dei  residenti  in questo  territorio  rispetto ad Urbino   e Fano, l’Udc ritiene  il ruolo  dei  due  ospedali  di rete  importantissimo  per  tutto il territorio anche   in un'ottica  di  contrasto  alla  mobilità  passiva  verso  strutture  di fuori  regione.  Per  tali motivi  chiede  con  forza  che tali  ospedali  mantengano  tutte  le  funzioni  per acuti  previste  in  condizioni  di  normali  operatività  e  manifesta  la  propria   intenzione  di adoperarsi  per  impedire  lo smantellamento  o  il  ridimensionamento   dei  servizi, anche  se  temporaneo, in attesa   della  definizione  del Piano  socio-sanitario”.
In questa ottica l’Udc “chiede inoltre agli organi competenti di far reintegrare immediatamente tutte le eventuali carenze di personale”. Inoltre viene considerato “necessario ed urgente” il mantenimento ed il potenziamento dei servizi sul territorio a tutela della salute dei cittadini “residenti in centri nei quali non è presente una struttura ospedaliera, ma ai quali è necessario garantire servizi e strutture idonee”.
Apprendo con stupore e molta amarezza dalla stampa locale delle parole e  tesi sostenute dall’Assessore alla Sanità Mezzolani e dalla compagine  PD dell’entroterra guidata da Gino Traversini persona che stimo e  apprezzo .
Sono stupido però per la difformità degli atti concretamente fatti e  rinvenibili presso la Regione Marche sul futuro dell’ospedale di Cagli  rispetto a ciò che è stato detto e alle promesse fatte che non potranno  mai essere mantenute nell’incontro svoltosi a Cagli alla presenza  dell’Assessore competente. Mi pare doveroso prima di contestare punto  per punto le false verità raccontate, esporre la mia posizione  sull’Ospedale unico, essendo contemporaneamente Consigliere Comunale a  Pesaro e Coordinatore Comunale del P.D.L. presso il Comune di  Cantiano.La discussione nata , in Consiglio Comunale e nelle varie sedi  competenti , sull’Ospedale e la Sanità in genere sono spesso, argomenti  che usualmente la classe politica assegna alla competenza dei tecnici  per paura di decidere e di sbagliare, danno la predominanza alla logica  del “non accontentare nessuno per non scontentare nessuno” mi riferisco  all’Ospedale Unico Provinciale . Sono un forte e convinto sostenitore di  tale progetto, convinto del fatto che il malato non possa più fare la  spola da un luogo all’altro per essere curato, alla quale spola ,segue  tutta una lunga serie d’appuntamenti necessari da richiedere per le  visite , è necessario invece che il luogo sia uno soltanto. Una volta  varcata la porta della struttura sanitaria il paziente deve essere al  sicuro e garantito nelle cure.
Non nascondiamoci dietro un dito tutti sanno che qualunque medico è  sicuramente più incentivato a lavorare presso un grande ospedale che  presso piccoli nosocomi di Provincia, per tutta una serie di motivi noti  possiamo citarne uno per tutti. Non c’è categoria professionale al  mondo che non debba essere sempre in constante aggiornamento più dei  medici, per questa ragione un medico che ha l’amore per il suo lavoro  punta indubbiamente a lavorare dove si compiono mille interventi  all’anno e non cento all’anno, perché è normale che il primo  aggiornamento lo si fa sul campo maturando esperienza . Allo stesso  tempo credo che non si possa dimenticare la natura del nostro  territorio. Le distanze seppur brevi con l’entroterra non sono però  agevolate dalla comodità delle strade e per tanto non è pensabile  concentrare tutto sulla costa seguendo la logica oggi adottata. Ritengo  invece che l’Ospedale unico possa nascere solo se si garantisce ai  cittadini dell’entroterra la presenza sul posto di ottimi Pronti  Soccorsi e collegamenti efficienti con l’Ospedale Unico. Non possiamo  ragionare in modo campanilistico, concentrare tutto sulla costa  porterebbe inevitabilmente ad una forte svalutazione economica  dell’entroterra tutti gl’immobili ed i terreni perderebbero il loro  valore perché situati in un area priva di servizi, segnandone la fine  anche dal punto di vista turistico.
Non entro nella logica di dove collocare l’Ospedale la quale la trovo  una battaglia sciocca e pretestuosa al pari di quella “dei capponi di  Renzo”.Invito invece i colleghi tutti a vedere l’Ospedale Unico sulla  costa una cosa positiva, solo e soltanto se tramite l’economia di scala  che si verrà a creare si punterà al mantenimento di efficienti Pronti  Soccorsi nell’entroterra. Vendo alle dichiarazioni della classe  dirigente PD dell’entroterra che rispetto e con la quale sono disposto a  fare battaglie comuni in nome dei cittadini solo se però evitassero di  fare promesse impossibili da mantenere perché già smentite dai fatti  concreti da loro stessi posti in essere mi riferisco all’Assessore  Mezzolani che è stato il promotore in una riforma sanitaria scellerata e  senza logica che attraverso il Piano socio sanitario Marche 2010-2012  che ha determinato ufficialmente la morte dell’ospedale di Cagli,  aprendo la strada della trasformazione dello stesso in una casa di lunga  degenza .Questo non lo dice un politico avverso al PD ma sta scritto  negli atti ufficiali emessi dalla Giunta Regionale, automaticamente  tutti i buoni propositi del Consigliere Traversini decadono perché la  nuova struttura che dovrà nascere non prevede tali servizi : La  Medicina, la Chirurgia il mantenimento delle sale operatorie per  pochissimi interventi, avrebbe un costo esorbitante il loro mantenimento  ha un senso solo se la struttura di diventa un Pronto Soccorso valido  in grado di rispondere a tutti quegli interventi che di prassi evade un  pronto soccorso che lavora ed è attrezzato .
Credo per questo che se l’Amico Traversini i Sindaci volessero fare il bene della loro Comunità dovrebbero sensibilizzare l’Assessore alla Sanità ad intraprendere questo percorso solo riequilibrando i servizi in Provincia a mio avviso faremo un servizio al cittadino dando un esempio di ottima politica . da Roberto Biagiotti



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