“Basta con lo sfruttamento dell'entroterra. Andremo a richiudere il Pozzo del Burano”
La posizione del Fronte di Azione Popolare PU
L'emergenza
idrica scalda gli animi del movimento “Fronte di Azione Popolare
Pesaro-Urbino”,movimento locale e trasversale che col suo Presidente
Giacomo Rossi è intervenuto più volte sull'argomento. Dice lo stesso
Rossi; “Siamo di fronte al solito scenario che profila ormai da anni
grazie all'incompetenza dei nostri amministratori locali e di chi
gestisce le nostre risorse idriche. La riapertura del Pozzo del Burano è
diventa oramai una consuetudine tra l'altro non condivisa con le
popolazioni locali; non dovrebbe assolutamente essere così. Gli invasi
idrici non sono stati puliti, sugli gli sprechi non si è intervenuto, le
captazioni abusive sono al loro posto e le partecipate che gestiscono
in maniera privatistica la nostra acqua continuano a fare utili sulle
nostre spalle non reinvestendo seriamente sul servizio idrico (vedi le
recenti rotture delle tubazioni che hanno lasciato senz'acqua la
costa).Tutto ciò porta all'inevitabile riapertura del Pozzo del Burano e
al depauperamento dell'ennesima risorsa dell'entroterra (non
conoscendone tra l'altro i rischi natuali connessi). Non vogliamo
dividere la Provincia in due tra costa ed entroterra ma bisogna pur
smetterla di considerare l'interno come una riserva indiana da
sfruttare. Da quassù si portano via i servizi (vedi ospedali) ma non si
esita ad attingere, molto spesso gratuitamente, alle nostre risorse
naturali presenti”. Conclude Rossi; “O la politica pesarese ci
garantisce delle soluzioni immediate per far fronte all'emergenza idrica
recependo le nostre proposte di ottimizzazione e di gestione dell'acqua
o saremo costretti insieme a tutti i cittadini dell'entroterra ad
intervenire per chiudere il pozzo del Burano e di certo, per non farlo
più riaprire. Mi auspico tra l'altro che i sindaci e le forze politiche
dell'interno possano farsi sentire e ribellarsi.”
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